Covid: se la Germania soffre, il Giappone festeggia "zero morti". Non succedeva da 15 mesi

Nei due Paesi la pandemia ha preso strade diverse. A Tokyo funziona la doppia strategia: forte campagna vaccinale e uso di pillole contro le forme gravi

Covid in Giappone

Covid in Giappone

Berlino - Da Berlino a Tokyo, la pandemia di Covid sta prendendo strade molto diverse. Non è un mistero che la Germania stia affrontando quella che ormai si può definire quarta ondata. E ogni giorno corregge al rialzo il record di nuovi casi. Al contrario, in Giappone il Covid sembra tutto sommato sotto controllo e anche qui si registra un record: ieri, dopo 15 mesi, non si sono registrati morti da coronavirus. A cosa si deve questa differenza? Sembra abbastanza chiaro - e le autorità tedesche ne sono convinte - che l'andamento dei contagi sia direttamente correlato al progredire della campagna di vaccinazione. Campagna che in Germania si è arenata a meno del 70 per cento, mentre in Giappone ha superato questa soglia. 

Germania

In Germania il tasso di incidenza, che misura il numero di nuovi casi di coronavirus per 100.000 abitanti, in Germania ha raggiunto lunedì 201,1 negli ultimi sette giorni, un record dall'inizio della pandemia un anno e mezzo fa. Il dato è stato pubblicato dal Robert Koch Institute for Public Health Surveillance (RKI). L'ultimo record era stato il 197,6 del 22 dicembre 2020. Per quanto molte più persone siano ora vaccinate, il tasso di vaccinazione è comunque rimasto al di sotto del 70% (tre giorni fa il ciclo vaccinale era stato completato dal 67%) e le autorità hanno invitato la popolazione ad attivarsi per l'immunizzazione. "Per i non vaccinati, il rischio è alto di essere infettati nei prossimi mesi - ha avvertito mercoledì il capo dell'RKI, Lothar Wieler". Nella Sassonia orientale, dove il tasso d'incidenza è più del doppio della media nazionale a 491,3, le persone non vaccinate sono soggette a ulteriori restrizioni a partire da oggi: l'accesso ai ristoranti al coperto e agli eventi al coperto sarà limitato alle persone che sono completamente vaccinate o che possono dimostrare di essere guarite dal Covid-19. Queste nuove regole sono le più restrittive adottate a livello nazionale nei confronti dei non vaccinati. Saranno esentati solo i bambini e le persone che non possono ricevere i vaccini per motivi medici.  

Giappone

Record al contrario invece in Giappone: per la prima volta da 15 mesi a questa parte, ieri il Paese non ha registrato decessi da Covid-19. Lo ha reso noto questa mattina, l'emittente nazionale NHK, sottolineando che era dal 2 agosto del 2020 che non si era avuta una giornata priva di vittime causate dal nuovo coronavirus. Sabato scorso, invece, nel paese del Sol Levante erano stati censiti tre casi letali. In Giappone, i contagi e i decessi sono diminuiti drasticamente con l'accelerazione della campagna vaccinale, che finora ha coperto circa il 73,6% della popolazione, frenando un'epidemia che aveva raggiunto il picco ad agosto con oltre 25mila infezioni giornaliere. Dalla comparsa del morbo, in Giappone hanno perso la vita più di 18mila contagiati. Nella strategia delle autorità sanitarie di Tokyo oltre all'uso dei vaccini rientra anche l'utilizzo delle pillole di recente produzione in grado di evitare che i casi di malattia lieve evolvano in forme gravi.

E intanto Tokyo sperimenta il suo "green pass". La scorsa settimana ha debuttato l'app "Vaction" (crasi tra le parole vaccino e azione, in inglese), sviluppata dal governo metropolitano di Tokyo come prova di avvenuta vaccinazione. Finora oltre centomila persone si sono registrate. L'app offre la possibilità a coloro che ne usufruiscono di ricevere sconti e agevolazioni di varia natura presso ristoranti e centri commerciali. Lo scopo dichiarato è di incentivare la vaccinazione soprattutto tra i giovani e garantire maggiore sicurezza in vista dell'arrivo della stagione fredda, che solitamente coincide con la ripresa della crescita del numero dei contagi.