LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Coronavirus, la lunga rincorsa allo smart working: pc, reti veloci, incontri a distanza

Imprese in coda alla Elmec, l’azienda varesina che produce tecnologia e offre servizi IT. L’ad: "Aumenti del 40% tra vendite e noleggi di dotazioni informatiche. Molte non erano pronte"

Alessandro Ballerio, amministratore delegato di Elmec Informatica

Brunello (Varese), 13 marzo 2020 - Un piccolo borgo medievale di un migliaio di abitanti. Vocazione agricola, le prealpi a definire un paesaggio che sa regalare angoli da cartolina. Lo smart working ha scelto un angolo quasi bucolico della Lombardia per iniziare la rincorsa in Italia. Paradossale, se non fosse che qui, alle porte di Varese, ha messo radici Elmec Informatica Spa, fondata nel 1971 da Clemente Ballerio e Cesare Corti per l’attività di elaborazione meccanografica. Oggi con dieci sedi e 700 dipendenti, un fatturato di 114 milioni, è diventata fornitore di servizi e soluzioni IT per le aziende. Smart working compreso.

«Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – dichiara Alessandro Ballerio, amministratore delegato di Elmec Informatica – abbiamo raddoppiato la vendita di portatili e apparati di rete e aumentato del 40% acquisti e noleggi di apparecchiature per lo smart working". Portatili, desktop, tablet, server, software e soluzioni per la connettività e riunioni tra colleghi a distanza: "C’è stata una corsa da parte delle aziende, in un momento di carenza dell’offerta per il mercato dell’informatica – racconta l’ad –. Anche il nostro service desk di supporto ai clienti ha registrato una crescita di richieste rilevante: le imprese avrebbero dovuto arrivare pronte ad affrontare un’emergenza simile, invece ci sono state aziende che hanno lasciato a casa i dipendenti dicendo da domani fai smart working con il tuo pc. Non ci si può improvvisare: è un’organizzazione del lavoro che richiede una dotazione tecnologica adeguata e un periodo di formazione". Elmec ha creato un vademecum per introdurre il lavoro agile, lontano dalla sede.

«Il primo step – spiega Ballerio – riguarda la dotazione di pc portatili configurati per accedere a un’unica rete secondo gli standard aziendali. Una delle difficoltà più ricorrenti riguarda le connessioni internet assenti o limitate in alcune località: le aziende devono utilizzare delle Vpn - una rete virtuale privata che cripta il traffico internet e lo protegge - o sistemi cloud o data center. È fondamentale inoltre che le applicazioni delle aziende siano disponibili anche da remoto per lavorare a distanza. Altra condizione è la dotazione di piattaforme che consentano ai colleghi contatti come riunioni virtuali. C’è una corsa ad accaparrarsi queste soluzioni per affrontare l’ emergenza. Il timore è che gli effetti del coronavirus sulle imprese fermeranno gli investimenti nell’innovazione". © RIPRODUZIONE RISERVATA