Coronavirus, Fontana e la mascherina: "Reazioni assurde"

Il presidente della Regione in quarantena:"La diretta web? Bisognava fare in fretta. I casi caleranno, ora pensiamo alle imprese"

Fontana con la mascherina nel suo ufficio

Fontana con la mascherina nel suo ufficio

Milano, 28 febbraio 2020 - Per tutta la giornata di ieri è rimbalzato sul web il fotogramma che lo immortala con la mascherina sanitaria sul viso. Una scelta che ha fatto discutere, quella di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Il ricorso alla mascherina era inevitabile: mercoledì sera una stretta collaboratrice del governatore è infatti risultata positiva al coronavirus. Da qui l’autoisolamento nel quale si è confinato Fontana: quella alle spalle è stata la seconda notte trascorsa nel suo ufficio, al 35esimo piano di Palazzo Lombardia. A suscitare perplessità è stata soprattutto la scelta di comunicare quanto stesse avvenendo e di indossare la mascherina davanti alla platea dei social, in una diretta video iniziata poco dopo le 22 di mercoledì. Presidente, come sta? "Bene, sommerso dal lavoro". E la sua collaboratrice? "Moderatamente bene, la febbre le è passata". Dove sta consumando il suo autoisolamento? " Nel mio ufficio di Palazzo Lombardia. Qui ho un letto dove coricarmi alla sera e anche una doccia. Mercoledì ho dormito qui e stanotte (ieri notte ndr ) farò altrettanto. Provo la febbre due volte al giorno e ricevo visite solo dalle persone del mio staff, tutte con la mascherina, per mandare avanti il lavoro. C’è tanto da fare, ci sono riunioni dal mattino fino a tarda notte, e quindi non mi sto quasi accorgendo di essere in isolamento, se non per l’impossibilità di stare coi famigliari. Ma conto di raggiungerli nel finesettimana ". A proposito di mascherine: con quel video non ritiene di aver alimentato l’allarmismo e aver involontariamente dato una rappresentazione sbagliata e dannosa della situazione della Lombardia e del Paese? "No, non lo credo. Sono stupefatto da certe reazioni e certe dichiarazioni. Indossare la mascherina è, in generale, una regola di igiene mirata ad impedire che si mandino in giro i propri germi e nella situazione attuale è addirittura un obbligo: per la direttiva dell’Istituto Superiore di Sanità io in questo momento posso andare a lavorare, perché ho un incarico di interesse pubblico, ma devo farlo indossando la mascherina, misurando la febbre due volte al giorno e stando in isolamento. Non c’è nulla di sconvolgente" . Non sarebbe stato meglio spiegare la situazione attraverso un comunicato anziché ricorrere ad una diretta sui social? "Era troppo tardi per un comunicato, per questo abbiamo scelto la diretta video. Io credo sia meglio evitare polemiche tese a distogliere l’attenzione da quello che sta avvenendo e sollevare, invece, ben altre questioni, ad esempio la mancanza di mascherine per i medici e il nostro personale sanitario, un problema che Regione Lombardia ha risolto da sola, arraggiandosi da sé: da domani avremo a disposizione 4 milioni di mascherine" . Sulle limitazioni all’esportazione delle mascherine si è consumato, solo martedì, uno scontro tra lei e il Governo... "Abbiamo fatto da soli, su questo nessuna sponda". Luigi Di Maio dice che i rapporti tra il Governo e le Regioni sono buoni. E che i tanti controlli e tamponi fatti in questi giorni non sono una colpa, anzi. "Confermo. C’è stata qualche frizione nei giorni scorsi, è normale. Ma si sta collaborando". Il cambio di approccio sui tamponi, ora riservati ai casi sintomatici, porterà ad un calo dei casi. C’è in vista, quindi, il ritiro dell’ordinanza in vigore? "Un calo dei numeri dovrebbe essere nell’ordine delle cose. Ma ogni decisione sull’ordinanza sarà presa nel finesettimana insieme alle autorità coinvolte nella gestione di questa situazione. Io ascolterò i tecnici e agirò di conseguenza". Le imprese lombarde sono in grande sofferenza. Quale messaggio si sente di dare? "Stiamo lavorando alla sospensione dell’Irap nella zona rossa e abbiamo appena costituito una task force con le parti sociali mirata a facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese e a sostenere i lavoratori".