Covid Lombardia, impennata di nuovi casi. Il giallo di Sondrio: prima in Italia

Il rapporto Gimbe: +95% in una settimana. In Valtellina l’aumento arriva al 120%. E il turismo non c’entra L’Ats: "Immunizzazione elevata nel territorio". Eppure l’incidenza sale a 702 abitanti ogni 100mila

Ricoveri per Covid in ospedale

Ricoveri per Covid in ospedale

Dati pesanti, oltre le aspettative. La Lombardia si scopre di nuovo prima in Italia per Covid. E non accadeva da mesi, i mesi peggiori. A certificare l’esplosione dei contagi - per fortuna non dei ricoveri in rianimazione e dei decessi - è il rapporto settimanale di Gimbe. Un incremento forte dei nuovi casi certificati da tampone, nella settimana fra il 29 e il 5 luglio, che sfiora il 96%, con 1.290 nuovi casi ogni 100mila abitanti. La media italiana dell’incremento dei casi si ferma al 55%. La regione che va peggio (a parte la Lombardia) è la Campania e si ferma a un aumento dei positivi dell’81% nell’arco di sette giorni. Impossibile capire da cosa dipenda. Grandi eventi come concerti di massa potrebbero avere contribuito, ma un’analisi realistica non è semplice da compiere. Di certo, questo grande aumento di casi - che in proporzione e non in numeri assoluti è guidata da Sondrio con una crescita record del 120% dei nuovi positivi - ancora fortunatamente non si riflette sulla situazione degli ospedali. I pazienti Covid nei reparti sono circa il 10% del totale, quelli in terapia intensiva occupano ancora appena l’1,4% del totale dei letti. Cifre ferme al 5 luglio, perché ieri Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, certifica che le quote sono già salite in Lombardia all’11% e al 2% rispettivamente. 

 

In provincia di Sondrio i contagi stanno aumentando in maniera rilevante "ma non preoccupante". Analizzando i dati relativi alla settimana che va dal 29 giugno al 5 luglio, spicca il vertiginoso aumento percentuale dei nuovi casi di Covid 19 fatto registrare dalla provincia di Sondrio: +120%. Una progressione notevole dei nuovi contagi nella provincia più a nord della Lombardia, regione che ha fatto registrare nel periodo considerato il maggiore aumento in Italia (+95,9%) mentre il più basso è quello della Sardegna (24,7%). Questi i dati forniti dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe.

«È vero i contagi stanno salendo in tutto il territorio di nostra competenza – spiegano dall’Agenzia della Tutela della salute della Montagna –. I nostri tecnici come sempre monitorano l’andamento della situazione invitando a seguire le buone prassi per la limitazione dei contagi. Nel territorio di Ats della montagna sono stati comunque vaccinati con la quarta dose il 100% dei fragili nelle strutture (Rsa) e sempre con la quarta dose il 35% delle altre categorie per le quali è indicata. Con la terza dose abbiamo una copertura di oltre il 95%, una delle più alte di tutta la regione". C’è chi punta il dito sui flussi turistici che avrebbero alimentato l’esplosione dei nuovi casi in Valtellina, come era già accaduto durante le altre ondate della pandemia soprattutto in alcuni paesi dell’Alta Valle, ma da Ats non confermano che l’aumento di positivi possa essere correlato alle presenze nelle località più frequentate. Troppo bassi i numeri di un assalto che non c’è stato fino a questo momento dell’estate se non nei fine settimana.

Non preoccupa la situazione negli ospedali dove non si registrano impennate di ricoveri sia nei reparti ordinari sia in quelli di terapia intensiva. I consigli sono sempre gli stessi e cioè di indossare la mascherina nei luoghi affollati, soprattutto di quelli al chiuso, e di lavare e disinfettare spesso le mani. Difficile capire le cause di questo aumento così netto in provincia di Sondrio. Di certo non è stato il flusso turistico del periodo considerato, buono sì ma di certo non impressionante nelle varie località valtellinesi. Di sicuro il raffronto con altre realtà turistiche non sembra calzare: la Liguria, relativamente vicina e molto affollata, segna un incremento di contagi del 42%, meno della media nazionale. Un dato che sembrerebbe escludere, per Sondrio, il peso dei villeggianti e dell’affollamento da visitatori nella spiegazione dell’aumento.