Caro bollette Lombardia: quali scelte hanno fatto i Comuni per risparmiare sull'energia

L’esempio di Milano e la fantasia dei sindaci: telelavoro e temperature basse sui mezzi. E c’è anche chi rinuncia all’ascensore o impone di staccare i pc durante la pausa pranzo

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Milano - Doveva essere la prima domenica con il riscaldamento acceso. Invece, nella maggior parte dei comuni lombardi, a eccezione della fascia montana, l’avvio degli impianti termici è stato posticipato di una settimana. Le temperature miti hanno favorito le ordinanze dei sindaci e le scelte degli amministratori di condominio. Ma la novità di quest’anno più che climatica è economica. I rincari delle bollette di luce e gas spaventano i conti di famiglie ed enti locali. Ecco perché nell’ultimo mese è stato un susseguirsi di delibere e raccomandazioni dettate da un solo orientamento: risparmiare. Le ultime, in ordine di tempo, riguardano i riscaldamenti: dopo l’ordinanza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sono arrivate quelle di Brescia, Cremona, Mantova, Bergamo e di quasi tutti i capoluoghi. Tutto rinviato di una settimana (29 ottobre), tranne a Pavia che si è spinta fino al 31 ottobre.

Le cifre

Anche due giorni in più, in tempi di rincari e inflazione, fanno respirare i bilanci. Per capire quanto, basta leggere le spese pubblicate dalla Fondazione Gari (Gazzetta amministrativa della repubblica italiana) relative ad acqua, luce e gas. Cifre già consistenti, destinate a crescere dopo gli aumenti: Milano 40 milioni (tra luce e gas), Bergamo 5,7, Pavia 4, Monza 2,3 e Varese poco più di 2 sono ancora dati relativi a consumi e costi del 2020 per gli edifici pubblici. Anci Lombardia, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (1.508 nella regione), ha lanciato l’allarme: "I Comuni – ha sottolineato il presidente Mauro Guerra – stanno vivendo difficoltà come consumatori di energia e materie prime, che impattano sui bilanci e che pongono una serie di questioni molto difficili: come chiudere il 2022 e come affrontare il 2023 con i bilanci di previsione e nello stesso tempo compiere ogni sforzo per la tenuta sociale delle comunità. La sola copertura degli extra costi energetici dei Comuni, nella nostra regione, richiede ulteriori risorse dell’ordine di grandezza di alcune centinaia di milioni di euro".

I piani dei Comuni

I sindaci hanno dato fondo a tutto. Milano ha presentato un piano energia articolato, con misure immediate e a lungo termine che potrebbero valere un tesoretto di 1,5 milioni di risparmi. Tra i provvedimenti anche la riduzione di un’ora (la mattina) dell’illuminazione pubblica, la richiesta di diminuire di due gradi la temperatura sui mezzi pubblici, la chiusura di alcuni uffici comunali il venerdì con una giornata di smart working. Nell’hinterland, Cesano Boscone ha istituito la figura dell’energy manager, un esperto in grado di fornire una visione di insieme per tagliare i costi. Pregnana Milanese ha siglato un accordo per riqualificare a led 1.600 punti luce risparmiando oltre 650mila kilowatt all’anno, il consumo di 240 famiglie.

In provincia di Brescia, già a fine agosto il sindaco di Berzo Inferiore (alta Val Camonica) aveva firmato un’ordinanza di spegnimento dei punti luce alle 00,45 dopo l’extra costo di 50mila euro nei primi sei mesi. Anche a Ceto (Val Camonica) buio da mezzanotte alle 5. Nella Bergamasca, il sindaco di Telgate ha chiuso gli uffici il venerdì e il sabato. A Castione della Presolana, comune montano della Bergamasca, le bollette aumenteranno di 450mila euro. Così il Comune oltre all’abbassamento a 19 gradi del riscaldamento ha pensato di vietare l’uso degli ascensori ai dipendenti e di imporre lo spegnimento dei computer in pausa pranzo. In vista di Natale, le luminarie saranno autorizzate solo dalle 17 alle 23 durante i mercatini e dal 23 dicembre al 6 gennaio. A Sondrio, l’arciprete don Christian Bricola ha scelto di non accendere il riscaldamento in chiesa durante la messa.