CHIEDILO A MARONI Guerra all’amianto: dai consigli agli aiuti

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Chiedilo a Maroni

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GENTILE Governatore, ho molto apprezzato le sue prese di posizione sulla famiglia. E mi chiedo come Regione possa tramutare in fatti le sue belle parole.  Elisabetta, Milano CARA Elisabetta intanto come presidente della Regione ho voluto fortemente e fatto approvare il “Bonus famiglia” per sostenere la maternità e i percorsi di crescita dei nuovi nati In cosa consiste? Sono 150 euro al mese (per i 6 mesi precedenti la nascita del bambino e per i 6 mesi successivi alla nascita) fino ad un massimo di 1.800 euro. In caso di adozione, 150 euro al mese dall’ingresso del bambino in famiglia, fino ad un massimo di 900 euro. Per presentare la domanda la madre deve essere in stato di gravidanza o aver partorito nel mese di maggio (i parti avvenuti in un periodo precedente non potranno essere presi in considerazione) ed essere in possesso di un indicatore Isee di riferimento uguale o inferiore a 20.000 euro. È inoltre richiesta la residenza in Lombardia per entrambi i genitori di cui almeno uno per 5 anni continuativi. Dal primo giugno sul sito www.siage.regione.lombardia.it. Come vede dalle parole ai fatti. BUONGIORNO Presidente, ho un piccolo capannone con tetto in amianto e dotato di riscaldamento soltanto nella zona ufficio; affittato con regolare contratto. Ho scoperto che esistono diversi bonus fiscali per la sostituzione dei tetti in amianto, imprese ed artigiani addirittura con agevolazioni a fondo perduto; le persone fisiche NO, perché l’immobile non è residenziale. Può indicare a tutte le persone fisiche che vorrebbero smaltire l’amianto qualche agevole soluzione?  Angelo GENTILE Angelo, Le devo dire subito, come premessa, che ancora una volta la responsabilità della questione che lei denuncia è dello Stato e del Governo di Roma; infatti tocca, secondo le norme, allo Stato definire le possibili defiscalizzazioni per interventi nel Settore. La Regione ha peraltro invitato i Comuni a voler favorire lo smaltimento di limitate quantità di amianto affidando, a livello Comunale, un incarico specifico a Società del Settore a cui i singoli proprietari di immobili, con la presenza di amianto, possono riferirsi. Quanto indicato consente di ottenere condizioni favorevoli per lo smaltimento, peraltro con costi a carico dei singoli privati proprietari. ABBIAMO più volte richiesto alla Provincia di Sondrio, all’ex presidente Sartori Massimo di poter realizzare una centralina elettrica per soddisfare le esigenze dei Rifugi Alpini: risolvendo il problema della linea elettrica attualmente in pessima condizione e, a sua volta, dotare le Malghe di energia elettrica in quanto sprovviste. Purtroppo la risposta è sempre stata negativa pur avendo il parere favorevole del Parco Nazionale dello Stelvio e del Comune di Valfurva.  Rifugio Gianni Casati, Alberti Renato; Rifugio Pizzini Frattola, Compagnoni Claudio; Rifugio Cesare Branca, Alberti Eugenio; Rifugio Forni, Salvadori Narciso; Malga dei Forni, Pedranzini Ernesto; Malga Dei Piatta, Famiglia Piatta GENTILISSIMI l’unica soluzione ad oggi immediatamente percorribile è quella di realizzare più impianti con taglia massima di 30 kW, a servizio di una o più utenze aggregate (la malga ed il rifugio vicini), ma privi del collegamento alla rete elettrica e dunque impossibilitati a vendere l’energia in esubero. La Provincia sta avviando il percorso per una revisione del Piano di Bilancio Idrico in relazione agli esiti delle azioni di monitoraggio previste dall’Intesa; nel corso dell’iter i rifugi richiedenti potranno quindi chiedere la modifica delle norme al fine per poter ottenere quanto richiesto in merito alla realizzazione di una centralina. L’attuazione di nuovi prelievi ad uso idroelettrico di questo tipo è in contrasto con le previsioni del Piano di bilancio idrico oggetto dell’intesa del 2010 tra Autorità di bacino, Regione e Provincia. Il piano consente infatti, come deroga al divieto generale, la realizzazione di piccole derivazioni ad uso idroelettrico per autoconsumo, in zone sprovviste di linee elettriche, con potenza nominale appunto non superiore a 30 Kw.

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