L.C.
Cronaca

Tassa sanitaria per i frontalieri, al Gaggiolo parte il volantinaggio: “Ennesima penalizzazione”

Il consigliere regionale del PD Samuele Astuti e la segretaria provinciale Alice Bernardoni protestano al valico

Il consigliere regionale del PD Samuele Astuti e la segretaria provinciale Alice Bernardoni protestano al valico di Gaggiolo

Il consigliere regionale del PD Samuele Astuti e la segretaria provinciale Alice Bernardoni protestano al valico di Gaggiolo

Si sono recati direttamente in dogana, al valico di Gaggiolo, per un volantinaggio contro la "tassa sanità" per i frontalieri. All’alba di ieri alla frontiera con la Svizzera il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti e la segretaria provinciale dem Alice Bernardoni hanno incontrato i lavoratori diretti oltre confine.

Obiettivo denunciare l’introduzione del pagamento della tassa sanitaria per i frontalieri, che per compartecipare al servizio sanitario nazionale dovranno pagare alla regione di residenza una quota in percentuale sullo stipendio percepito in Svizzera. "Una decisione totalmente in contrasto con l’accordo fiscale Italia-Svizzera e non condivisa con le parti sociali, con i sindacati o con i politici del territorio - attaccano gli esponenti dem - l’ennesima penalizzazione che colpisce il lavoro frontaliero, regolato da un accordo che questa norma rischia di violare".

Astuti e Bernardoni ricordano che i frontalieri sono già stati colpiti dalla riduzione del lavoro da casa, con un solo giorno a settimana invece di due. "Inoltre - aggiungono - con la nuova norma si introduce la cosiddetta “frazione di giorno”, cioè l’obbligo di pagare le tasse allo Stato in cui si trascorre la maggior parte del tempo e non avrebbe più importanza dove si lavora e si produce reddito, ma solo quanto tempo si trascorre in uno Stato piuttosto che nell’altro. In questo modo, verrebbe abolito il concetto stesso di frontalierato e anche i vecchi frontalieri, che secondo il nuovo accordo fiscale hanno mantenuto la possibilità di pagare le tasse solo in Svizzera, si potrebbero trovare in difficoltà". Astuti ricorda che il Pd ha già posto la questione alla giunta lombarda. "Ma l’assessore al welfare si è detto totalmente d’accordo con l’operato del governo nazionale, reputando questa una decisione addirittura sacrosanta".