Donna uccisa dal compagno a Napoli con 12 coltellate

La coppia conviveva da sei anni, il figlio di 4 anni dormiva nella stanza accanto. L'uomo si è costituito. E' il 14° femminicidio nel 2021

Il palazzo dove la donna è stata accoltellata

Il palazzo dove la donna è stata accoltellata

Napoli, 13 marzo 2021 - È morta dopo qualche ora  la giovane che stamani verso le 5 è giunta in codice rosso al Pronto soccorso del Cardarelli di Napoli in seguito ad un accoltellamento. La paziente, riferisce un bollettino dell’ospedale, sin da subito in imminente pericolo di vita, è al momento sottoposta ad un delicato intervento chirurgico da parte delle équipes del Trauma Center e di Chirurgia Toracica. La donna sarebbe stata accoltellata dal compagno nella loro abitazione per motivi che devono essere ancora chiariti. L’uomo si sarebbe costituito ai carabinieri di Montegabbione dopo aver tentato di fuggire ed ora si trova in stato di fermo.

"Ho ucciso mia moglie a Napoli". Cosi' Pinotto Iacomino, 43 anni, compagno e convivente di Ornella Pinto, 40 anni, deceduta da poco all'ospedale partenopeo Cardarelli, ha detto al comandante della stazione carabinieri di Montegabbione, in provincia di Terni, che questa mattina alle 7 circa gli ha aperto la porta della caserma. "Mi sono venuto a costituire", ha esplicitato. Iacomini, subito dopo aver inferto 12 coltellate alla donna nel loro appartamento di via Filippo Cavolino nel quartiere di San Carlo Arena a  Napoli, era corsa alla sua vettura e aveva iniziato a fuggire, convinto di aver provocato il decesso di Ornella Pinto. La morte della donna invece c'e' stata dopo il ricovero e un tentativo dei chirurghi di operare la vittima per salvarle la vita. Iacomino sara' sentito questo pomeriggio dal pm Neri di Terni. E' gia' in stato di fermo, ma ora la sua posizione e' piu' grave e il reato che gli verra' contestato e' di omicidio.

 La coppia, che non è sposata come invece si era appreso in un primo momento, conviveva da sei anni e aveva  un figlio di 4 anni, che dormiva nella stanza accanto al momento dell’aggressione. La polizia è stata allertata dai vicini di casa della famiglia, preoccupati per la violenza della lite in corso. Una volta giunti sul posto, in via Filippo Cavalino, gli agenti hanno trovato la donna in un lago di sangue ferita da dodici coltellate mentre dell’uomo si erano perse le tracce. Il compagno, che ha 43 anni, si è presentato spontaneamente dai carabinieri, in provincia di Terni, dopo aver viaggiato a bordo della propria auto per alcune ore. Sia l’uomo che la donna sono incensurati. Indagini in corso da parte della Squadra mobile.

C'è sconcerto e dolore tra gli abitanti di via Cavolino, nel quartiere di San Carlo all'Arena, a Napoli. La notizia dell'omicidio  ha colto tutti di sorpresa. I due, secondo quanto riferiscono i vicini della coppia che abitava al terzo piano di un palazzo con molte abitazioni, in una zona popolare della città, vicino al deposito dei bus, apparivano come una coppia tranquilla e senza particolari problemi, o almeno così davano l'impressione. Secondo quanto raccontano le persone radunatesi in strada, è stata la sorella a chiamare il 118 dopo aver ricevuto una telefonata della vittima trovata poi in una pozza di sangue. 

«Ancora un brutale femminicidio a Napoli ad opera di chi dovrebbe amare la propria compagna invece di odiarla al punto di ucciderla», dice il sindaco di Napoli, Luigi se Magistris. «Le donne - prosegue - in questa pandemia stanno pagando un prezzo altissimo sulla loro pelle. Esprimo a nome mio e di tutta la città profondo dolore e cordoglio per il brutale omicidio di Ornella e ci stringiamo attorno ai suoi veri affetti». 

 "E' il quattordicesimo femminicidio dall'inizio dell'anno nel nostro Paese. E' devastante continuare ad associare dei nomi e dei cognomi a dei numeri, ma questo ci da' tutto il peso della gravita' della situazione. Chissa' se Ornella potra' mai perdonarci per non essere riusciti a salvarla: del resto, di fronte a questo quadro terribile, ci viene detto che c'e' sempre qualcosa di piu' importante. L'auspicio e' che finalmente suoni la sveglia: il tempo delle parole vuote e' finito. Servono i fatti, perche' di lacrime che si sarebbero potute evitare ne sono state versate troppe". Cosi' in una nota la senatrice M5s Cinzia Leone, vicepresidente della commissione di inchiesta parlamentare sul femminicidio.