Da re delle salvezze a re di coppa, l'impresa (da record) di Ballardini e della Cremonese

I grigiorossi in campionato non hanno ancora vinto, ma in Coppa, dopo aver battuto Roma e Napoli, hanno centrato la semifinale: come nella stagione 1986-1987, con Bruno Mazzia in panchina

Dessers esulta dopo il gol alla Roma in Coppa Italia

Dessers esulta dopo il gol alla Roma in Coppa Italia

Cremona, 2 febbraio 2023 - Mister Ballardini era conosciuto fino a poco tempo fa per essere il re delle salvezze, ma da mercoledì sera con il capolavoro della Cremonese contro la Roma, uscita vittoriosa per 2-1 dall’Olimpico, gode di nuova reputazione anche nelle coppe. Al club grigiorosso dopo una prima parte di stagione povera di soddisfazioni, serviva un miracolo per cambiare marcia, quel miracolo si chiama semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina.

Non che i tifosi avessero bisogno di qualche stimolo in più per seguire incondizionatamente i colori grigiorossi, perché come hanno dimostrato i quasi 200 supporter al seguito della squadra presenti a Roma, e i 40 del Maradona, la maglia non si abbandona mai, anche quando le vittorie in campionato non arrivano e la salvezza si allontana a vista d’occhio. Questo risultato per la società di Via Postumia, dopo la promozione arrivata l’anno scorso a maggio e attesa 26 anni, rappresenta un altro record ed eguaglia quello della stagione 1986-1987. Allora la compagine era guidata da Bruno Mazzia e orfana del bambin prodigio del settore giovanile Gianluca Vialli, appena scomparso a causa di una lunga malattia, era riuscita nell’impresa di essere l’unica squadra di Serie B a qualificarsi tra le migliori quattro del torneo.

Peccato che poi sul suo percorso incrociò l’Atalanta che fu sconfitta in finale dal Napoli, lo stesso che poi vinse il campionato. Coincidenza vuole che quell’anno l’Argentina trionfò ai Mondiali guidata da un’arrestabile Diego Armando Maradona. Parallelismi infondati per alcuni, segni del destino per altri, quello che è certo è che non bisogna mai dare per morto un club che fa del lavoro operaio e dell’applicazione la propria virtù. Le stesse qualità che Ballardini ha messo a disposizione del club. "Non mi immaginavo una prestazione così della Cremonese, da squadra con personalità, tenendo bene il campo. Ce la siamo guadagnata la vittoria" aveva detto orgoglioso l’allenatore nato a Ravenna, artefice di questo capolavoro.

Il successo ai quarti di Coppa Italia non cancella tutti i problemi: "L’obiettivo resta la salvezza – ha sottolineato il consulente strategico Ariedo Braida, che poi ha aggiunto - Il calcio vive di passione, perché se vivesse di solo business saremmo rovinati". Una storia sportiva, quella della Cremonese, fatta di orgoglio e di tanta umiltà, e che in un mondo di vizi e stravizi sta inevitabilmente appassionando, tifosi e non. Un cammino nel segno del compianto Vialli, che da lassù continuerà a godersi lo spettacolo con lo stesso entusiasmo.