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Terrorismo nel Cremonese, il questore Rossetto: "Nulla di allarmante, stiamo monitorando la situazione"

L'allarme lanciato dal Ministero su tutto il territorio nazionale è stato collegato a Cremona con il passaggio dell'imam Bosnic, esponente di spicco dell'Isis. Il questore nega che ci sia una situazione diversa ad altre zone d'Italia di Daniele Rescaglio

Militari al lavoro

Cremona, 26 agosto 2014 -  "Nella nostra provincia non c’è assolutamente un allarme diverso rispetto al territorio nazionale" così il questore di Cremona, Vincenzo Rossetto, interviene circa l’allarme sicurezza legato al terrorismo di matrice islamica. L’allarme lanciato dal Ministero dell’interno su tutto il territorio nazionale, a Cremona è stato collegato al passaggio, tre anni fa, dell’imam Bilal Bosnic che in tre occasioni ha predicato nella mosche di Motta Baluffi e di Cremona.

"Questo imam è venuto a Cremona nel 2011 (marzo) ed ha fatto una visita nel 2012. In particolare alla moschea di Motta Baluffi, che non ha un imam stabile, ma itinerante. Da quanto ci risulta recitò una preghiera che si trova anche in internet. Ma senza alcun incitamento alla jihad. Ora questo, unito al fatto che Cremona è stata negli anni 2003 e 2004 interessata da una inchiesta sul terrorismo islamico condotta dalla Dda di Brescia, con la condanna di quattro terroristi, tre tunisini e un marocchino, ha creato un caso mediatico" spiega il Questore che precisa come questa indagine non abbia "nulla a che vedere con il passaggio di questo imam".

Quindi nessun problema a Cremona? "Non c’è un problema, non è emerso nulla a questo proposito. Certo, essendo il momento delicato a livello internazionale, stiamo monitorando con attenzione maggiore rispetto ad un altro momento. Ma questo è quello che stanno facendo tutte le digos d’Italia".

La situazione e i rapporti con le comunità islamiche presenti sul territorio rimangono comunque monitorate: "E’ ovvio che c’è un contatto con queste comunità islamiche per assicurarci che non ci siano emergenze. Abbiamo fatto tradurre anche la preghiera di questo imam per assicurarci che non ci fossero incitamenti. Si tratta di una preghiera molto comune per gli islamici, come il padre nostro per i cristiani per intenderci. E’ una preghiera che non ha nulla di incitante alla ribellione o al terrorismo. Con i rappresentanti delle comunità islamiche manteniamo un rapporto costante".