Errore Tari: commercianti e artigiani hanno pagato un milione e mezzo in più

L'annuncio è dell'amministrazione Galimberti, il sindaco ha definito "sconcertante" l'errore, che consiste in una inversione di percentuali su quanto dovuto dalle varie categorie di utenze di Daniele Rescaglio

Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti

Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti

Cremona, 18 ottobre 2014 - Che pagavano troppo lo avevano detto e ridetto. Ma ora la conferma fa addirittura scatenare la rabbia dei commercianti e artigiani di Cremona, che per un errore di cassa del Comune hanno sborsato un milione e mezzo di euro in più rispetto a quanto dovuto.

A quanto sembra l’errore si sarebbe verificato nel calcolo dei flussi di cassa del Comune. Ora scatta la protesta del tavolo congiunto delle associazioni di categoria, Ascom, Asvicom, Confesercenti, Cna, Confartigianato, che già avevano proclamato l’astensione dal pagamento della seconda rata. La palla passa al Comune che deve anche far sapere come restituirà quei soldi.

L’annuncio dell’errore è stato dato dalla nuova amministrazione Galimberti, in carica dopo le elezioni di maggio: per ora dal Comune è arrivato l’annuncio che la Tari sarà ricalcolata dopo che ci si è accorti di un errore nella suddivisione delle tariffe tra domestiche e non domestiche e quindi, immediata conseguenza, la terza rata prevista in scadenza a novembre verrà per il momento sospesa.

Sostanzialmente, come spiegato dal sindaco Galimberti, in mancanza di dati relativi alla produzione di rifiuti derivanti da rilevazioni puntuali, l'Amministrazione precedente ha deciso di utilizzare il coefficiente di produzione medio per la determinazione delle tariffe Tari relative alle utenze non domestiche (attività economiche) ottenendo, per differenza, il dato relativo alle utenze domestiche (abitazioni). Nella formulazione dei calcoli, avvenuti nel mese di marzo 2014, a causa di un errore umano, gli uffici comunali hanno invertito la percentuale di copertura dei costi del servizio tra domestici e non domestici e ciò ha determinato una formulazione errata delle tariffe. Solo con il pagamento della seconda rata è emerso che le utenze non domestiche stavano versando più di quanto dovuto, al contrario delle altre. Lo stesso sindaco Galimberti ha definito “sconcertante” l’errore, al punto da rimettere in gioco tutta la partita: le categorie economiche mercoledì avevano disertato, in aperta polemica, l’incontro fissato dall’amministrazione per discutere della scelta di non pagare la seconda rata.