Crema, senza fine il giallo di Pamiro: sul dorso erba e fango

Crema, tracce vegetali fresche e terriccio sulle gambe. Anche sotto i pantaloni regolarmente indossati. I familiari chiedono le foto

Mauro Pamiro

Mauro Pamiro

Crema (Cremona), 7 ottobre 2020 -  Tracce di erba e terriccio sul dorso di Mauro Pamiro. Lo annota la consulenza che riporta le conclusioni dell’autopsia sul corpo del professore e musicista di Crema trovato morto la mattina del 29 giugno in un cantiere. Il cadavere era stato scoperto da un operaio nell’area erbosa all’interno di un cantiere in via Don Mazzolari, a circa 150 metri dall’abitazione del professore. Una vegetazione spontanea è diffusa sul lato destro della villetta in costruzione, dove è stato rinvenuto il cadavere in posizione supina. La relazione firmata dal medico legale Elena Invernizzi annota le presenze in questi termini: "Al dorso, in sede glutea ed alla faccia posteriore degli arti inferiori, si apprezzano filamenti di materiale erbaceo frammisto a terriccio; analogo materiale è apprezzabile alle piante dei piedi (il cadavere era scalzo - ndr )".

Quindi erba “viva” e terra a contatto diretto dell’epidermide nella parte posteriore del corpo. Come è stata possibile questa contaminazione? Nella relazione della questura di Cremona, intervenuta nel cantiere alle 8.05 del 29 giugno, e nel verbale del medico della Asst di Cremona, sul posto alle 9.30, non si fa cenno del fatto che il cadavere fosse parzialmente svestito. Al contrario. Gli indumenti erano indossati ed erano stati tolti dal medico per l’ispezione cadaverica: una maglietta di colore verde militare con una stampa di colore bianco e rossa e due strappi, pantaloncini "di media lunghezza" color nocciola, con tasche davanti e dietro. Nessuna traccia di sangue.

La cautela è d’obbligo. Si dovrebbe conoscere qual sia l’esatta posizione dei filamenti d’erba e della terra. Per questo le parti ritengono essenziale prendere visione delle fotografie. Si dovrebbe capire se, dopo il volo dall’edificio e il terribile impatto con il suolo, il decesso sia avvenuto "nell’arco di brevissimi istanti dopo il verificarsi delle lesioni", come stabilito dall’autopsia, o se invece l’agonia dell’insegnante si sia protratta più a lungo, cosa difficile in ragione della gravità delle lesioni. In questo caso Pamiro avrebbe avuto il tempo e le forze per muoversi, trascinarsi. Anche se neppure questa risposta potrebbe spiegare fino in fondo la presenza di erba e terriccio su glutei e parte posteriore delle gambe.

Pamiro, ancora vivo oppure già morto, è stato trascinato? I pantaloni si sono abbassati e sono stati poi ricomposti? L’autopsia esclude con sicurezza lesioni di difesa, segni di afferramento, indizi di una colluttazione e quindi la presenza di terzi. Le lesioni sono tipiche di una caduta a precipizio: "Uno shock di natura traumatica, a prevalente componente neurogena ed emorragica, sostenuto da fratture multiple dell’impalcatura costo-vertebrale, ed in particolare della frattura somatica mielica della vertebra D9, con emitorace bilaterale e contusione di entrambi i polmoni, in soggetto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nella fattispecie cannabinoidi". Ma per il momento quell’erba e quel terriccio sono un mistero.