Adda in secca, "ma noi siamo un’isola felice"

A Pizzighettone, grazie al bacino creato per le centrali idroelettriche, l’acqua c’è sempre. Il Consorzio: la navigazione non si è mai fermata

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di Daniele Rescaglio

Adda tutto da scoprire. Il fiume a pochi chilometri dalla foce del Po di Castelnuovo Bocca d’Adda, è capace di incantare il viaggiatore con le sue anse, le sue rive e la sua fauna. A due passi dal Torrione, nel centro della città murata, dove cinquecento anni fa venne imprigionato il re Francesco I di Francia, ci si imbarca per la crociera fino a Formigara, durata della navigazione un’oretta. Proprio qui, nelle antiche mura durante una delle edizioni dei Fasulin, è nato il Consorzio Navigare l’Adda una delle realtà ora più consolidate in Lombardia per quanto riguarda la navigazione su fiumi e laghi. Oggi, in questi mesi di grande siccità, la navigazione sul fiume non si è mai fermata, grazie anche alle caratteristiche del fiume che a Pizzighettone si presenta come un grande bacino per via delle due centrali idroelettriche realizzate a valle del borgo. Carlo Pedrazzini, presidente del Consorzio, è forte promotore di una realtà che fino a vent’anni fa sembrava dimenticata. Proprio in questi giorni sono stati aumentati fino a duecento i metri cubi di acqua che dal Lago di Como entrano nel fiume.

Sono serviti per la stagione turistica?

"Pizzighettone è un’isola felice dove si naviga sempre, che ci sia tanta o poca acqua. I duecento metri cubi al minuto che arrivano dal lago servono per irrigare le campagne: quest’anno mancano circa un milione di metri cubi di acqua che arrivavano dal disgelo. Con questo incremento si va ad alimentare la Muzza e il Vacchelli per permettere l’irrigazione e anche il naviglio Martesana che prende acqua all’altezza di Trezzo d’Adda".

Insomma nessun problema?

"La navigazione quest’anno, grazie anche al buon clima, è stata costante per tutto maggio. Abbiamo cominciato alla grande, con 550 persone a maggio, sono tornate scuole e gruppi. Il 2 giugno poi abbiamo addirittura avuto un gruppo dalla Liguria, grazie alla gita organizzata da un’agenzia viaggi di Rapallo, che ci ha portato turisti liguri: noi andiamo al mare e loro sono venuti a fare la gita qui, lo scorso anno non abbiamo avuto nemmeno un gruppo. Sono stati siglati dallo scorso anno importanti accordi, per esempio con Trenord che offre biglietto del treno con navigazione inclusa a Pizzighettone".

Cosa servirebbe per rendere ancora più invitante questo territorio?

"Consapevolezza dei beni che abbiamo per le mani e in tanti luoghi non c’è. In tanti operatori, se penso a Pizzighettone, il 29 agosto tutti i ristoranti erano chiusi. La cosa da fare è mettere in fila i cervelli, non c’è una regia unica: è difficile farlo nel proprio paese, figurarsi con paesi diversi. Abbiamo fatto una cosa bella abbinando gite in treno su Pizzighettone: a metà giugno la stessa cosa parte con Somaglia, il punto è il lido Po. In questo caso la stazione ferroviaria di riferimento è Codogno: il comune ha accettato una convenzione e ha messo a disposizione un bus navetta per Somaglia andata e ritorno: il turista fa il giro in barca e poi può andare sulla spiaggia e tornare a casa la sera".