Covid: vittime e pazienti gravi, la crescita non si ferma/ LA MAPPA

Conseguenze pesanti sugli ospedali. Monza e Milano prime per incidenza. Unico dato confortante: cala la quota di positivi sul totale dei tamponi

Covid, il numero dei contagi per provincia

Covid, il numero dei contagi per provincia

Milano, 12 novembre 2020 -  In Lombardia ieri si sono raggiunti i 52mila tamponi effettuati. E i nuovi positivi sono stati oltre 8mila. L’unica notizia confortante è che il rapporto fra contagiati e test è sceso significativamente: 15,5%. Il giorno prima era oltre il 20%. Ma a fronte di questi numeri, il dato della saturazione delle terapie intensive e soprattutto quello dei decessi non dà segni di raffreddamento. Il saldo fra chi è entrato a occupare un letto in Rianimazione e chi ne è uscito, per miglioramento o per decesso, è ancora in aumento: +56 unità. Martedì erano 38. Anche i decessi restano alti: 152 ieri, 129 martedì.

Milano continua , insieme alla provincia, a rappresentare da sola il 38 per cento dell’intero numero di contagi sul totale da inizio pandemia. L’incidenza è di 3,26 casi Covid ogni 100 abitanti, secondo dato dopo la provincia di Monza e Brianza, a quota 3,3% di residenti contagiati. Alle spalle , unite sotto il 3%, Varese, col 2,93%, Lodi, al 2,87%, Cremona al 2,86 % e Como con il 2,84. Chi sembra stare meglio è Bergamo, con l’1,88% della popolazione (ufficialmente) contagiato.

L’Università orobica ha condotto una ricerca sulla seconda ondata del Covid che segnala una relazione inversa tra la severità della prima ondata e il numero di contagi della seconda. Mentre a marzo e aprile i casi erano concentrati principalmente nell’area Sud ed Est della Lombardia (Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi), ora i comuni più interessati sono quelli dell’area ovest (Milano, Monza, Varese) probabilmente per via di una maggiore immunizzazione delle popolazioni martoriate in primavera.  Secondo l’ateneo, la maggior severità della prima ondata potrebbe avere però anche indotto un cambiamento nei comportamenti degli individui, rendendoli più attenti alle procedure individuali di sanificazione e all’utilizzo dei dispositivi di protezione. La plausibile immunizzazione e il cambiamento dei comportamenti individuali sono quindi alla base della ridotta probabilità di contagio osservata per alcuni comuni durante la seconda ondata.