Bimba colpita alla testa dalla stufetta: l’ultimo gioco, poi la tragedia

La ricostruzione dell’incidente domestico. Il magistrato della Procura di Como ha disposto l’autopsia

Viene lanciato l’Sos e scatta l’intervento dei soccorritori del 118

Viene lanciato l’Sos e scatta l’intervento dei soccorritori del 118

Cabiate (Como), 13 gennaio 2021 - Il climatizzatore da bagno le è caduto addosso, da circa un metro e mezzo di altezza. Le aveva fatto male, ma senza lasciarle segni: solo un’escoriazione sul volto, ma nessun taglio, nessuna ferita evidente. Poi la piccola si è subito ripresa, ha giocato un po’ e si è addormentata.

I carabinieri di Mariano Comense, coordinati dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, hanno ricostruito, per quanto è stato possibile, le circostanze in cui è avvenuto l’incidente domestico costato la vita alla piccola Sharon Barni, la bimba di un anno e mezzo, morta lunedì sera all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è arrivata in condizioni drammatiche. Quando si è fatta male a metà pomeriggio, era in casa, un’abitazione in via Dante Alighieri, con il compagno della madre, un venticinquenne che vive con loro: lui era di spalle, e ha sentito la bimba tirarsi addosso quel piccolo elettrodomestico a ventola, utilizzato per scaldare il bagno la mattina. Un apparecchio in plastica appoggiato sulla sommità di un mobile alto circa un metro e mezzo, con il filo inserito nella presa. Non si sa se lo abbia tirato accidentalmente o volontariamente, ma in qualche modo lo ha fatto cadere. L’uomo si è voltato e l’ha vista, ha controllato che non ci fosse qualcosa di grave, e subito si è messo in contatto con la mamma di Sharon, che era al lavoro in un bar. Più volte si sono sentiti per aggiornarsi della condizioni della piccola: si è lamentata per pochi minuti, ma poi ha ripreso subito a giocare, tranquilla come se nulla fosse accaduto.

Più tardi si è addormentata sul divano, e solo dopo qualche ora, verso le 19, si è svegliata. Ma c’era qualcosa che non andava: la bimba stava male, ha vomitato, e poi perso i sensi. La coppia ha chiamato il 118, mentre le sue condizioni peggioravano. Il medico ha immediatamente fatto intervenire l’elisoccorso e disposto il trasporto all’ospedale di Bergamo, specializzato nell’assistenza ai bambini. Forse già sospettando quello che stava accadendo: una emorragia cerebrale, causata da un trauma cranico. Al pronto soccorso è arrivata in condizioni gravissime, e poco dopo ha smesso di vivere. La ricostruzione di quanto accaduto è apparsa subito molto lineare nella sua banalità: un incidente domestico come ne accadono ogni giorno, che non provocano conseguenze di questo genere. Ma il magistrato di turno della Procura di Como, ha disposto l’autopsia, atto dovuto per capire fino in fondo cosa sia successo alla bimba, e cosa abbia causato la sua morte.

L’esame sarà svolto direttamente all’ospedale di Bergamo, dal medico legale che sarà incaricato nelle prossime ore dalla stessa Procura di Bergamo. Il quesito sarà a tutto campo: determinare ogni aspetto che possa essere utile all’indagine. Salvagente Italia, associazione no profit con sede a Monza, che si occupa della diffusione del primo soccorso pediatrico e adulto in tutta Italia, e che punta molto sulla formazione e sulla preparazione dei genitori a gestire l’emergenza, ieri mattina ha così commentato la tragica notizia: "Dobbiamo arrivare a tutti i genitori, perché attraverso la formazione possano prevenire gli incidenti, perché possano allenare la propria mente affinché veda prima l’incidente".