Lo conosce su Facebook . È il suo inferno

Una giovane estetista di 27 anni racconta le terribili violenze subite dal marito, finito in carcere per rapine. Processo in corso a Bergamo.

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Lei credeva in quell’amore. Era attratto da lui, tanto da sposarlo. Pochi invitati, nozze veloci. A sua madre lo aveva detto solo il giorno prima: 14 gennaio 2023. I due si erano conosciuti nell’ottobre 2022, su Facebook. Questo all’inizio della storia. Poi è stata soltanto una discesa all’inferno. Segregata e isolata. Colpita con pugni, schiaffi e persino con oggetti. Portata in un campo isolato e legata a un albero per poi essere picchiata, quando era incinta. Processo in Corte d’Assise (presidente Ingrascì, a latere le colleghe Garufi e Mazza), per maltrattamenti e violenza.

Il racconto della vittima, una estetista di 27 anni, che vive in Brianza, è un lungo elenco di violenze. Quelle subite in pochi mesi tra l’innamoramento e il matrimonio, fra agosto 2022 e aprile 2023. È parte civile con l’avvocato Cainarca (in aula, il collega Vido). L’imputato assistito dall’avvocato Impellizzeri, è G.M. 36 anni, di Casirate d’Adda, finito in carcere a maggio 2023 per quattro rapine nella zona di Treviglio, tre a sale slot con le pistole spianate, mazza da baseball e la maschera da clown calata sul volto. Mentre i carabinieri indagavano sui colpi, vennero a galla i maltrattamenti e l’episodio di violenza sessuale costati all’imputato un’ulteriore misura cautelare e l’attale processo. "Lui mi vietava di mettere i tacchi o di truccarmi. Non potevo uscire, né avere amicizie. Dovevo stare in casa con le imposte chiuse". Ad ogni sbaglio erano botte. È finita anche due volte in ospedale, al S. Gerardo di Monza. A fine marzo 2023, l’estetista si lanciò dall’auto in corsa dopo che l’imputato aveva tentato "di strangolarmi con il caricabatteria".

F.D.