In tre a rubare dentro il supermercato, la mattina e poi ancora il pomeriggio, pensando di volatilizzarsi tra le decine di volti simili e spesso poco riconoscibili dalle vittime. Ma questa volta i tre autori del furto, commesso il 2 dicembre al supermercato Sigma di Arosio, sono stati identificati anche grazie al Sari, il Sistema automatico di riconoscimento facciale: un software molto sofisticato, che si basa sulla vastissima banca dati delle persone fotosegnalate.
I carabinieri di Mariano Comense, intervenuti dopo la denuncia, hanno acquisito le immagini delle videocamere di sorveglianza e isolato quelle che ritraevano i tre ladri. Grazie a queste fotografie, il Sari ha restituito l’identità di uno dei responsabili di quei furti. I denunciati sono tre marocchini senza fissa dimora di 24, 29 e 40 anni, due dei quali già colpiti da misure cautelari per spaccio di droga.
I loro volti erano quindi già stati acquisiti e inseriti nella banca dati, rimasti a disposizione per ulteriori riconoscimenti.
Quel giorno i tre avrebbero commesso un primo furto al mattino, per poi tornare al pomeriggio, infilare nuovamente bottiglie di superalcolici e altra merce sotto al giubbetto e uscire senza pagare. In tutto, circa 200 euro di merce.
I carabinieri della Tenenza di Mariano, grazie a una prima descrizione fornita dai dipendenti del supermercato, erano riusciti a rintracciare uno dei tre uomini alla stazione di Arosio, che tuttavia non aveva con sé merce rubata e che si era separato dagli altri due. Il secondo è stato comunque identificato in quanto già conosciuto, mentre il terzo rimaneva ignoto.
A quel punto i militari hanno proceduto con l’acquisizione delle immagini e la loro comparazione, che ha dato diversi risultati, secondo un elenco di somiglianze calcolate in percentuale, in base alle caratteristiche somatiche dei soggetti presenti nel data base. Tra questi, c’era anche il terzo marocchino, il cui volto è stato ulteriormente riconosciuto dai testimoni. L’uomo è stato denunciato per furto aggravato in concorso, assieme ai complici.