Como, finge una rapina e ammazza di botte la compagna

Arrestato dopo quattro anni un quarantenne che ha picchiato la fidanzata, trent’anni più grande di lui, riducendola in stato semi-vegetativo

Polizia

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Como -  Ha picchiato la compagna, più grande di lui di oltre trent’anni, riducendola in stato semi-vegetativo. Una ferocia inumana quella di A.I.e, quarantuenne originario di Caserta ma residente in provincia di Como, mascherata come un’aggressione compiuta da uno sconosciuto. I fatti risalgono al luglio 2017 ma emersero nel successivo mese di agosto quando la donna, all’epoca di 75 anni, fu ricoverata presso un ospedale umbro dopo essere stata colta da convulsioni mentre era in viaggio con A.I. verso Varese, di ritorno da un soggiorno in Campania. Di fronte alle domande dei medici, che gli chiedevano spiegazioni per le ecchimosi al volto della compagna, Iodice spiegò ai sanitari che la donna alcuni giorni prima era stata picchiata nel corso di una rapina a Napoli. Nonostante le cure ricevute la settancinquenne cadde in uno stato semi-vegetativo, nel quale versa tutt’ora, inpossibilitata a parlare e quindi descrivere quel che le era accaduto.

Fortunatamente per lei e sfortunatamente per A.I. gli agenti della Mobile delle Questure di Caserta e Varese hanno aperto un’indagine sull’accaduto. Gli è bastato parlare con i familiari della donna e i conoscenti del quarantunenne per scoprire che A.I. era solito fidanzarsi con donne più anziane e facoltose, cui chiedeva costantemente soldi. Lo stesso trattamento era stato riservato anche alla donna che però probabilmente si era rifiutata di continuare a dissanguarsi per il compagno il quale, per tutta risposta, l’ha ammazzata di botte.

Non è da escludere neppure che l’uomo abbia aggredito la donna spinto dalla gelosia, le testimonianze raccolte dagli agenti della Mobile che hanno sentito alcune delle sue ex hanno permesso di ricostruire il ritratto di un uomo violento ed estremamente possessivo. Abbastanza per convincere il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli su richiesta della Sezione fasce deboli della Procura di Napoli ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare per lesioni gravissime. Così all’alba di ieri a casa di  A.I. sono andati a bussare gli agenti della questura che lo hanno portaot al Bassone, dove si trova in attesa di essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Purtroppo la sua vittima non ha neppure saputo del suo arresto, inchiodata da oltre quattro anni a un letto di ospedale dopo il brutale pestaggio ricevuto non si è praticamente più ripresa.