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Fermato con il carico di droga. Condannato a cique anni per la cocaina nell’automobile

Sessantenne di Bellano era stato controllato dalla polizia all’ingresso di Erba . Nascosti nel blocco del cambio custodiva più di due chili di sostanza. È al Bassone. .

Fermato con il carico di droga. Condannato a cique anni per la cocaina nell’automobile

Controllo della Polizia

Il 19 aprile scorso, Marcello Valli, sessantenne di Bellano, era stato fermato a Erba, alla guida di un’auto al cui interno erano custoditi 2 chili e 250 grammi di cocaina. Ieri il Gup del Tribunale di Como, lo ha condannato a 5 anni di reclusione, al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Il controlla da parte della Squadra Mobile era avvenuto in viale Prealpi, dove l’uomo era stato fermato alla guida della sua Peugeot: l’accertamento anagrafico, aveva rivelato che alle spalle aveva una condanna a 13 anni di reclusione per reati di stupefacenti, e che al momento del controllo risultava essere affidato in prova ai Servizi Sociali, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Milano. I poliziotti hanno quindi deciso di approfondire l’accertamento, per capire cosa stesse facendo a Erba, soprattutto dopo aver notato alcune parti alterate nell’auto. La Peugeot era stata quindi affidata ai cacciavitisti della Guardia di finanza di Ponte Chiasso che, dopo una segnalazione positiva da parte del cane che aveva iniziato a grattare vicino al cambio dell’auto, avevano smontato il blocco, trovando un doppiofondo, con 2 chili e 250 grammi di cocaina, suddivisa in quattro panetti. Valli era stato quindi portato in carcere al Bassone, dove si trova tuttora. L’analisi chimica della sostanza sequestrata, disposta dal sostituto procuratore Michele Pecoraro, aveva rivelato che da quello stupefacente aveva un principio attivo di circa il 10 per cento, e che sarebbero state ricavate più di 1300 dosi singole, una volta immessa sul mercato della vendita al dettaglio. Nel calcolare la quantificazione della condanna, per la quale Valli ha beneficiato dello sconto previsto per il processo allo stato degli atti, il giudice ha tenuto conto della recidiva e dell’aggravante di aver commesso il reato mentre scontava una misura alternativa. Paola Pioppi