Documenti ancora bloccati. Odissea in Kenya

L'avvocato bergamasco Rita Duzioni è ancora bloccata in Kenya a causa di una causa civile intentata da una manager del resort di Flavio Briatore. Dopo aver vinto la causa penale, Duzioni dovrà pagare 500mila scellini keniani per riavere il suo passaporto e tornare in Italia. La vicenda si è verificata quando i cani dell'avvocato sono usciti dal residence e hanno morsicato il cane della manager.

Documenti ancora bloccati. Odissea in Kenya

Documenti ancora bloccati. Odissea in Kenya

È ancora bloccata in Kenya dal 28 dicembre. E in questi giorni non sta bene. L’avvocato bergamasco Rita Duzioni non vede l’ora che questa vicenda finisca per far rientro a casa. Dopo aver vinto la prima causa penale (il tribunale di Malindi l’ha assolta perché il fatto non sussiste) intentata contro di lei da una manager del resort di Flavio Briatore la quale il 16 aprile dello scorso anno era stata morsa da uno dei cani dell’avvocato bergamasco (e proprio per questo è stato ritirato il passaporto), l’altro ieri si è tenuta un’altra udienza conclusa con un nulla di fatto perché la querelante ha chiesto altri 14 giorni di tempo.

In buona sostanza, il giudice ha disposto per la restituzione del passaporto (che è ancora bloccato per via che la manager ha intentato una causa civile) altri 500mila scellini keniani, pari a circa 3mila euro) il valore massimo della causa civile: la denunciate aveva chiesto tre milioni, circa 17mila euro. Quindi il legale di Verdello per poter riavere il suo documento e far rientro in Italia dovrà versare 500mila scellini, e solo una volta depositati il tribunale darà il via libera alla restituzione. L’avvocato Duzioni possiede una casa in un residence con vista sull’oceano Indiano il cui ingresso dà sul resort The Lion in the Sun, di proprietà dell’imprenditore Briatore. L’avvocata, quando sono successi i fatti, era in Italia ed erano i suoi 7 dipendenti a prendersi cura dei cani: si tratta di cinque animali randagi che ha accolto, vaccinato e sterilizzato. Come è emerso durante il processo e come viene poi riassunto dalla sentenza, quel giorno il cancello del residence era aperto e i cani erano usciti, abbaiando al cagnolino della manager bresciana appena uscita in strada. La donna è intervenuta per proteggere il proprio cucciolo. F.D.