Un mondo di uomini. Senza eroi

Il rischio di morire ci ha fatto riscoprire quanto sia importante l’uomo, nella sua eccezione più piena

LETTERA:

Mancava solo la tensione sociale. Credo che questa pandemia ci porterà a rivedere anche il rapporto uomo/lavoro. Chi considerava i dipendenti un centro di costo dovrà convertirsi perché se si uscirà da questa situazione sarà grazie agli uomini e al loro impegno. Roberto S., Milano

RISPOSTA

Il rischio di morire ci ha fatto riscoprire quanto sia importante l’uomo, nella sua eccezione più piena smascherando quelli che col tempo sono stati i trucchi escogitati per alimentare un sistema che all’apparenza appariva perfetto, ma alla prova di un’insidia ignota ha ceduto. Non è un caso che dall’insorgere del’emergenza non ci sia stato giorno in cui non si sia parlato di eroi. Eroi i medici, gli infermieri, ma se non fossero stati considerati sino a qualche giorno fa un semplice “centro di costo” e per questo non si fossero decisi negli anni tagli alla sanità forse non saremmo arrivati ad avere bisogno di eroi, ma semplicemente avremmo potuto contare su persone preparate e adeguatamente equipaggiate. Ed è così anche per altri eroi che in questi giorni lavorano, basti pensare alle cassiere dei supermercati o a chi fa in modo che gli scaffali delle merci siano sempre riforniti e in ordine. Sono uomini e donne che lavorano e che più che della medaglia da eroe meritano sia cancellata la definizione “centro di costo”, in qualsiasi mansione e settore. Perché la tecnologia è indispensabile, ma senza uomo è superflua. ivano.costa@ilgiorno.net