Il Lago d’Iseo capitale dell’arte contemporanea. Dal “Terzo paradiso” di Pistoletto a Monet

Dall'8 al 23 luglio sarà possibile vedere l'opera fatta di 16 reti da pesca illuminate. Sulla riva bergamasca, una selezione di 60 capolavori da Monet a Warhol

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto

Brescia – Il lago d’Iseo si conferma capitale dell’arte contemporanea ma non solo, perché in occasione di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023 una straordinaria esposizione è allestita alla Pinacoteca Bellini di Sarnico. Se sette anni fa un milione e mezzo di persone presero d’assedio il Sebino per The Floating Piers, che proprio in questi giorni stava prendendo forma, altrettante potrebbero correre sulle rive del lago e a Monte Isola per vedere l’ultima, pare strabiliante, opera di Michelangelo Pistoletto: il “Terzo Paradiso” che sarà allestito sulla spiaggia Le Ere, a metà strada tra Peschiera Maraglio e la frazione di Sensole.

L’evento è organizzato nell’ambito di “Light is Life” di A2A e sarà un’eccezionale modo per vivere l’isola e il Sebino. L’opera si chiamerà “Terzo Paradiso della Luce” e sarà realizzato con 16 reti da pesca illuminate che rappresenteranno i 16 paesi del lago. L’idea è di sensibilizzare sulla sostenibilità e sulla natura. L’evento avrà luogo dall’8 al 23 luglio. Il 9 luglio la forma dell’installazione sarà ripresa da una regata cui parteciperanno imbarcazioni tradizionali, i cosiddetti naecc, che arriveranno da tutto il lago.

Sulla riva bergamasca, vi sarà la possibilità di vedere opere mai arrivate in Italia che qui resteranno fino al 3 settembre. L’esposizione è allestita nella Gianni Bellini e s’intitola “Da Monet a Warhol". Propone una selezione di capolavori che provengono dalla Johannesburg Art Gallery. Si tratta di sessanta opere tra olii, acquerelli e grafiche che ripercorrono oltre un secolo di arte internazionale attraverso i suoi maggiori interpreti, da Courbet a Corot, da Monet a Degas, da Rossetti a Van Gogh, da Picasso a Bacon, da Lichtenstein a Warhol e molti altri, con opere dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento. L’esposizione ricorda Nelson Mandela (1918-2013), a 10 anni dalla scomparsa.