Valle Sabbia, maestro orco arrestato. I familiari: "Siamo sconvolti"

Fermato perché trovato in atteggiamenti intimi con una piccola allieva

I carabinieri hanno proceduto all'arresto

I carabinieri hanno proceduto all'arresto

Brescia, 2 novembre 2018 - "L'accusa   è grave, siamo sconvolti. Per il momento non sappiamo però nulla". Sono spaesati e senza parole i parenti dell’insegnante 40enne arrestato in Valsabbia dai carabinieri con l’accusa di avere molestato una bambina di 8 anni che frequenta l’istituto comprensivo per cui lavora. Il maestro da lunedì è in carcere a Brescia, detenuto in isolamento.

"Da quando è stato arrestato sappiamo davvero poco – spiegano al telefono i parenti – L’avvocato ha avuto modo di incontrarlo e di vedere gli atti. L’accusa è gravissima, bisogna però vedere come sono realmente andate le cose". Non intende rilasciare dichiarazioni il legale del 40enne, l’avvocato Francesca Ghidorsi. "Seguo il cliente con un collega - spiega garbatamente – La nostra linea per il momento è quella di non volere parlare. Oggi dovrebbe arrivare la decisione del giudice sulla convalida. Aspettiamo che sciolga la riserva".

Massimo riserbo anche da parte dei militari che sono intervenuti lunedì arrestando il 40enne in flagranza di reato. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe molestato la piccola arrivando anche a palpeggiarla. "Siamo intervenuti perché era il momento giusto per farlo. Avevamo avuto la sensazione che avesse fatto il passo falso che attendevamo e lo abbiamo arrestato", si limitano a commentare gli inquirenti. Di certo c’è che a mettere in moto l’indagine è stata la denuncia fatta dai genitori della bambina alcuni giorni prima dell’arresto: lunedì è poi scattato il blitz.

Le indagini potrebbero anche non essere concluse, la Procura starebbe infatti cercando di capire se si siano verificati altri episodi oltre a quello che ha portato in carcere il 40enne Anche la scuola sarebbe stata a conoscenza delle accuse rivolte all’insegnate dalla bimba. "Oltre a quella dei genitori della piccola è stata importante anche la collaborazione dell’istituto", sottolineano gli inquirenti.