Ha ucciso la moglie a coltellate: "Travolto dall’angoscia"

Gianluca Lupi ha letto in aula una lettera per la Corte che lo giudicherà per la morte di Zsusanna Mailet, trucidata a Milzano

"Susy" Mailet, 39 anni, è stata trucidata a Milzano la sera dell’8 maggio

"Susy" Mailet, 39 anni, è stata trucidata a Milzano la sera dell’8 maggio

Brescia, 14 aprile 2021 -  Dice di aver voluto rendere partecipi i giudici d’Assise della sua "situazione familiare di crisi". Sentiva il bisogno di fare chiarezza Gianluca Lupi, il 41enne di Milzano che dall’8 maggio è in cella per avere ucciso a coltellate la moglie, Zsusanna ‘Susy’ Mailet, 39 anni, che voleva la separazione e da cui era certo di essere tradito. Da Canton Mombello ha scritto una lettera al presidente della Corte, Roberto Spanò. Sedici pagine da lui lette in aula ieri per l’avvio del processo, "senza intenti denigratori nei confronti della donna che ho tanto amato". "Non passa giorno senza che non sia travolto dall’angoscia per quel che ho fatto. Ancora oggi stento a crederci. Sono sempre stato per bene, rispettoso della legge, con pregi e difetti, ma mai violento", ha scandito l’imputato alla sbarra per omicidio pluriaggravato, compiuto alla presenza della primogenita. La 39enne romena lo aveva sposato nel 2004. Tre figli: Caroline, oggi 15 anni, Emily, otto, ed Ettore, tre.

"Qualcosa tra me e mia moglie si incrinò con la nascita di Ettorino, affetto da una malattia rara. Io finii in depressione. Lei tornò molto cambiata da una vacanza nel 2019. Una sera la vidi in auto sotto casa con un uomo. Un animatore. Emily mi disse che per uscire con lui in vacanza la lasciava con i fratelli". La scoperta della presunta tresca, negata dalla vittima, innescò discussioni. In aprile la coppia decise di separarsi. "Susy aveva trovato casa a Gottolengo, io le avrei pagato l’affitto. Ma volevo l’affidamento dei figli visto che era dedita a una seconda gioventù, tra amici e discoteche. Spendeva pure la pensione d’invalidità di Ettorino e i miei soldi. Reagì con calci e pugni. Ho sempre subìto la sua indole manesca". La sera dell’8 maggio la situazione precipitò: "Il giorno seguente avremmo incontrato l’avvocato e lei mi disse che mi avrebbe portato via i figli per sempre. In testa scattò un interruttore. A un certo punto ho chiamato mia figlia perché chiedesse aiuto. Caroline non era lì con noi. Lo fosse stata, sarebbe stata la salvezza".

La primogenita, però, di cui ieri sono state acquisite le dichiarazioni, disse altro: "Quando sono scesa dal bagno ho visto mio papà di spalle. A terra la mamma, e sangue. Lui la colpiva con un coltello arancione. Anche in precedenza l’aveva minacciata e picchiata. Era certo che lo tradisse con un amico, in realtà omosessuale".