Brescia, nessuna traccia da oltre due mesi: Souad pare inghiottita nel nulla

La notte in cui la ventinovenne è sparita dalla sua casa, El Biti è stato filmato mentre trascinava un sacco nel cortile

Souad Alloumi

Souad Alloumi

Brescia, 20 agosto 2018 - Per gli inquirenti il marito l’ha uccisa nella casa di via Milano, a Brescia, in cui la donna viveva insieme ai due figli, poi ha infilato il corpo in un sacco porta abiti e quindi, dopo aver caricato il sacco nel bagagliao della sua Mercedes, ha raggiunto in auto un punto sicuro della provincia e lì si è sbarazzato del cadavere prima di fare ritorno a Seniga, comune dove vive e lavora da tempo. Resta un solo problema: il corpo della donna non si trova. Da oltre due mesi.

Souad Alloumi marocchina di 29 anni e madre di due figli avuti dall’uomo accusato di averla uccisa, è scomparsa nella notte tra il 3 e il 4 giugno da Via Milano, periferia ovest di Brescia. Per gli investigatori Abdelmjid El Biti, 50 anni, marocchino ex marito della donna, è l’unico responsabile del delitto e per questo è rinchiuso in carcere a Bergamo, con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. «È assolutamente certo che Souad Alloumi non si sia volontariamente allontanata senza lasciare traccia nella propria abitazione – scriveva il gip, Lorenzo Benini, nell’ordinanza di convalida firmata pochi giorni dopo il fermo dell’uomo e poi confermata dal Tribunale del Riesame – L’unico modo in cui Souad può essere uscita è in quel borsone».

Sommozzatori, carabinieri, polizia di Stato e polizia locale stanno cercando il corpo ovunque: nei fiumi Oglio e Mella, fino al comune della Bassa dove l’uomo risiedeva al momento dell’arresto, ma Souad Alloumi, o quello che ne resta, sembra scomparsa nel nulla. Gli investigatori hanno cercato di ricostruire i movimenti dell’ex marito attraverso i tabulati telefonici, ma la sera del delitto Abdelmjid El Biti, che ha sempre negato ogni responsabilità, non aveva con sé il cellulare. Si è così provato a tornare indietro nel tempo, analizzando i movimenti dei giorni precedenti, ma non è emerso alcun elemento che possa essere utile alle ricerche. Una risposta potrebbe forse arrivare dall’analisi della terra trovata sotto le scarpe da lavoro che l’uomo indossava mentre trascinava il sacco nero nel cortile dell’ex moglie. A incastrarlo sono state le riprese della telecamera di un bar posta all’interno del cortile di via Milano. Il terreno recuperato sotto le scarpe dell’uomo potrebbe aiutare a circoscrivere il suo raggio d’azione. A breve sono attesi anche i risultati degli esami svolti su alcuni peli, forse capelli, trovati nel bagagliaio dell’auto di El Biti e che potrebbero appartenere a Souad. Ma manca sempre il cadavere.