Piccoli imprenditori truffati Alla regia pensionati insospettabili

Con email di noti istituti bancari facevano sottoscrivere un’assicurazione in cambio di finti finanziamenti

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di Beatrice Raspa

Avvicinavano piccoli imprenditori utilizzando email e pec di noti istituti bancari nazionali promettendo loro liquidità e finanziamenti a condizioni particolarmente vantaggiose in cambio della sottoscrizione di un’assicurazione. Peccato che una volta incassato il premio i promotori dell’iniziativa si dessero totalmente alla macchia, perché quanto avevano promosso altro non era che una gigantesca bufala. È quanto è emerso da un’indagine della polizia postale di Brescia, Milano e Crotone. L’inchiesta, battezzata “Fidel Scam“, è sfociata nell’emissione di sette misure cautelari - obblighi di firma - consegnati ad altrettante persone di Brescia, Milano, Roma. La regia della mega-truffa, hanno scoperto gli investigatori, è attribuibile a due pensionati bresciani, un ottantenne di Ospitaletto e un sessantenne di Brescia, totalmente sconosciuti alle forze dell’ordine, che avrebbero messo in piedi una rete di contatti in più regioni, capace di far finire nella rete numerose vittime. È emerso che i truffatori prendevano di mira piccole e medie imprese bisognose di liquidità. Inviavano email e pec riconducibili ad autorevoli banche italiane che proponevano finanziamenti destinati all’imprenditoria. Alle società in questione veniva prospettata la possibilità di accedere a dei contratti vantaggiosi garantiti da Cassa Depositi e prestiti a condizione però di sottoscrivere una polizza assicurativa con l’obbligo di versare un premio unico pari all’1,2 per cento o all’1,4 per cento della somma erogata. I malcapitati versavano su conti correnti individuati nell’est Europa, poi si trovavano con un pugno di mosche in mano, perché a quel punto, incassato il premio, i furbetti facevano perdere le tracce. In poco meno di un anno il gruppo si ritiene abbia guadagnato mezzo milione di euro.