Omicidio Manuela Bailo, nuovi rilievi sulle auto dei Pasini: pronta richiesta domiciliari

Controlli con il Luminol sulle vetture di madre e zio

Manuela Bailo

Manuela Bailo

Brescia, 18 settembre 2018 - La Scientifica dei carabinieri ieri è tornata a Ospitaletto, nella casa di via Allende dove Manuela all’alba del 29 luglio è stata uccisa da Fabrizio Pasini. Supportati dai colleghi del Nucleo investigativo, i militari in tuta bianca hanno ispezionato anche con il Luminol le auto nel garage della villetta bifamiliare: la Peugeot della madre dell’uomo, la quale vive nell’appartamento a piano terra (il luogo del delitto) e la Opel dello zio, che occupa invece il piano di sopra e che quella tragica notte dormiva nel suo letto e non si sarebbe accorto di nulla. «Un passaggio tecnico in vista di un imminente dissequestro», spiegano gli inquirenti, che invece tengono al comando dell’Arma, a disposizione della magistratura, la macchina di Pasini.

L'ex sindacalista Uil, sposato e padre di due figli, aveva infatti usato la sua Mitsubishi scura, già passata al setaccio – sopra e sotto il pianale è stato trovato sangue – per trasportare il corpo della collega e amante nella cascina Bramano di Azzanello. Era il 30 luglio, ore 11. A più di 48 ore dall’omicidio infila la povera Manuela in sacchi neri della spazzatura e poi se ne sbarazza. «E’ caduta dalla scala per una lite stupida, ho perso la testa ma non l’ho sgozzata» ripete da Canton Mombello il reo confesso, che risponde di omicidio volontario e occu ltamento. Un profondo taglio alla gola della 35enne di Nave però lo sconfessa. «Il corpo è scheletrizzato, serve l’esito dei vetrini per avere certezza di uno sgozzamento» stigmatizza l’avvocato Pierpaolo Pettenadu, che assiste il 48enne. Mentre pensa per il suo assistito alla perizia psichiatrica, il legale è ricorso al Riesame (l’udienza è stamani alle 10). Ai giudici chiede la modifica della contestazione in omicidio preterintenzionale e i domiciliari: Pasini starebbe da un cugino del padre, lontano da Ospitaletto.