Omicidio Fantoni, per il carnefice l’accusa ha chiesto l’ergastolo

Andrea Pavarini l’avrebbe uccisa a calci e pugni e poi abbandonata in un parco pubblico di Bedizzole

Francesca Fantoni

Francesca Fantoni

Brescia -  «E’ incontrovertibile che Andrea Pavarini abbia compiuto l’omicidio nella piena comprensione di che cosa voglia dire togliere la vita e nel pieno delle sue facoltà cognitive". Il pm Marzia Aliatis non ha dubbi: il 34enne giardiniere di Bedizzole, in Assise per avere massacrato, stuprato e strozzato nel parco del paese la compaesana Francesca Kekka Fantoni, che soffriva di ritardo mentale, merita l’ergastolo. Zero attenuanti e isolamento diurno. La richiesta di condanna è arrivata dopo 5 ore di requisitoria, condotta con commozione. "Pavarini era a conoscenza della fragilità di Francesca e ne ha approfittato per soddisfare il suo famelico istinto sessuale, degenerato in omicidio di fronte a un rifiuto. Ha esercitato un accanimento inimmaginabile, infliggendo una sofferenza atroce ed esorbitante rispetto alla finalità della violenza".

Il cadavere fu trovato il 27 gennaio - il delitto è della sera del 25 - in un’area isolata, senza lampioni, coperto da un giubbino strappato. La vittima aveva maglia alzata, pantaloni abbassati, slip e cappuccio a pezzi. "Era massacrata. Il capo era tumefatto e deformato, il cranio fratturato come negli incidenti stradali, in gola le era stato conficcato un barattolo di plastica". Un oggetto con cui si ritiene che Kekka, 39 anni, sia stata seviziata. "Le lesioni inferte con eccezionale efferatezza mentre era viva con calci, pugni e schiacciamenti della testa con i piedi". Inizialmente reo confesso, Pavarini la scorsa udienza ha ritrattato: "Non l’ho uccisa io. Saranno stati i romeni".

Per il pm però, che sposa la conclusione peritale secondo cui è capace di intendere e volere a dispetto delle valutazioni dei consulenti di parte, le sue "farneticazioni" ripescano solo la versione difensiva che si era precostituito, negando l’evidenza e inventando alibi, durante le 48 ore in cui fu trattenuto in caserma prima del fermo. "Non si è mai contraddetto". L’avvocato Alberto Scapaticci, che assiste la mamma e la sorella di Francesca, condivide: "Pavarini ci prende in giro, ha una doppia faccia. Mostrarsi incapace è la sua unica strada", ha arringato il legale.