Omicidio di Fiesse, 43enne uccide il patrigno: in lacrime davanti al giudice

Sebastian Pellegrini si è detto confuso e addolorato

La moglie della vittima con un carabiniere

La moglie della vittima con un carabiniere

Brescia, 24 maggio 2018 - Terminato l’interrogatorio di convalida in carcere davanti al gip è scoppiato in lacrime. Solo in quel momento il 45enne Sebastian Stepinski Pellegrini si è reso conto di quello che lunedì pomeriggio ha fatto nel salotto della casa di Fiesse dove viveva con la madre e il patrigno che ha sventrato con una ventina di colpi inflitti con un coltello o con un paio di forbici.

«Non ricordo cosa ho preso in mano – ha raccontato al giudice il 45enne rifacendosi a quello che aveva raccontato al sostituto procuratore Ambrogio Cassiani che lo aveva interrogato subito dopo l’omicidio – L’ho colpito poi sono salito e ho detto alla madre quello che è successo». Il suo legale, l’avvocato Paolo Rossi del foro di Cremona, al momento non ha chiesto alcuna misura alternativa al carcere. «Ci riserviamo di farlo nei prossimi giorni», ha spiegato all’uscita dal carcere di Canton Mombello dopo l’interrogatorio di convalida durato circa un’ora.

«Sebastian è davvero addolorato per quello che ha fatto - ha spiegato l’avvocato – Non si capacita del motivo per cui ha colpito a morte il patrigno. E’ dispiaciuto per questo epilogo». Stepinski non ha voluto aggiungere altro alla ricostruzione fatta nella caserma dei carabinieri della compagnia di Verolanuova quando lunedì pomeriggio è stato disposto il suo fermo per l’omicidio. Dopo avere ribadito quanto sostenuto al momento del primo interrogatorio il 45enne ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

All’origine del delitto ci sarebbe l’ennesima lite tra l’uomo e il patrigno, il 74enne Marino Pellegrino che la madre di Sebastian Stepinski aveva sposato negli anni ‘90. Il 45enne, alle spalle precedenti per l’uso di droga e alcol, se la sarebbe presa perché rimproverato per alcune birre acquistate in un supermercato del paese. Nella sua mente, provata dalla schizofrenia, è quindi scoppiato qualcosa. Una volta rientrato in casa alticcio nel primo pomeriggio di lunedì avrebbe afferrato un coltello e si sarebbe avventato contro il patrigno che stava dormendo sul divano. Una ventina i colpi vibrati all’addome del 74enne che non ha avuto scampo. Ieri mattino la Procura ha disposto l’autopsia sul cadavere di Marino Pellegrini che verrà eseguita nelle prossime ore. La difesa dell’omicida non avrebbe nominato propri consulenti.