
Carabinieri
Botticino (Brescia), 30 dicembre 2018 - E' stato arrestato dalla polizia catalana, in collaborazione con i Carabinieri italiani, Florenk Nishku, 37enne albanese di Elbasan latitante da 11 anni su cui pendeva una condanna all'ergastolo in contumacia per un omicidio commesso a Botticino, in provincia di Brescia, nel 2007 e considerato estremamente pericoloso dalla stessa polizia albanese.
La vicenda ha avuto appunto inizio il 4 settembre 2007 quando, i Carabinieri di Rezzato, in provincia di Brescia, sono intervenuti in un bar di Botticino per una rissa tra Florenk Nishku, all'epoca dei fatti 27enne albanese di Elbasan e Spiro Binyakud, anch'esso albanese, del 1982. Nel corso della rissa Nishku accoltella ripetutamente al cuore Binyakud che muore in ospedale due giorni dopo. La rissa, a quanto emerso dalle indagini, e' nata nel giro del traffico della prostituzione: gia' pochi giorni prima tra i due c'era stato un acceso diverbio su un'invasione delle aree di controllo delle "macchine da parcheggiare", come i due definivano le donne che sfruttavano.
Nishku aveva infatti accusato Binyakud di aver messo una sua "protetta" in quello che considerava il suo territorio. Per alcuni la giorni la vicenda pareva essersi conclusa, fino al 4 settembre, quando Nishku accusa Binyakud di nuovo di aver "parcheggiato" una sua "auto", in uno "spazio" controllato da lui. Nel corso della rissa viene ferito anche un amico di Binyakud, Genci Dadushi. La ricostruzione del delitto e' stata possibile anche grazie al fatto che alcuni dei protagonisti, tra cui lo stesso Dadushi, erano intercettati nell'ambito di un'indagine sul racket della prostituzione e, una volta interrogato in ospedale, Dadushi accusa Nishku.
La conferma su come si sono svolti i fatti viene anche da Arben Binyakud, fratello del morto, che vive in Inghilterra e che, quando giunge in Italia per il riconoscimento del cadavere, racconta agli inquirenti di essere a conoscenza della medesima versione dei fatti che identifica in Nishku l'assassino del fratello. Il 16 gennaio 2017 la Procura generale di Milano conferma la condanna all'ergastolo con isolamento diurno per Florenk Nishku, considerato estremamente pericoloso dagli stessi inquirenti albanesi per essere sfuggito varie volte alla cattura anche con la violenza e l'uso delle armi e per l'influenza che la sua famiglia esercita nella sua citta' natale di Elbasan.
Dopo essersi dato alla fuga, Florenk si rifugia da un fratello, Illir Nishku, che vive in Spagna, in Catalogna, anche lui coinvolto in giri di droga e prostituzione e che si muoveva tra la Spagna e l'Olanda. Gli investigatori catalani cominciano cosi' a monitorare i movimenti della sua Seat Leon, perche' convinti che possa garantire un nascondiglio e una sorta di tranquillita' al fratello in fuga dall'Italia. Nell'arco di questi undici anni di latitanza Florenc Nishku sfugge in un'occasione alla cattura da parte della polizia olandese. Le indagini si intensificano un anno e mezzo fa, quando la polizia spagnola chiede informazioni ai colleghi italiani per un omicidio commesso a Girona con una dinamica simile a quella di Botticino: un uomo viene ripetutamente accoltellato al cuore dopo una rissa maturata nell'ambito del racket della prostituzione.
Le indagini convergono su Illir Nishku che, a sua volta, si da' alla latitanza fino a quando i Mossos de Esquadra, durante un'intensificazione dei controlli dovuta a un video del califfato islamico che circola in rete in cui la Spagna viene minacciata, fermano la sua auto con i vetri oscurati e, a bordo, trovano Nisku Florenk ora in carcere a Terragona in attesa dell'estradizione.