Montichiari: nozze nulle, nuovo sì a 86 anni per Maria e Giustino

Uniti da 23 anni, ma il rito in chiesa non è mai arrivato all’Anagrafe. Ora hanno rimediato con l’atto civile

Maria Menegoli e Giustino Bertagnoli

Maria Menegoli e Giustino Bertagnoli

Montichiari (Brescia), 28 febbraio 2018 - Sono insieme da mezzo secolo, sposati da 23 anni, bisnonni due volte, ma all’anagrafe non risultano marito e moglie. Maria e Giustino, classe 1931, per lo Stato italiano sono solo fidanzati. Morale: a quasi 87 anni convolano di nuovo a nozze. Con pranzo al ristorante, bomboniere, bouquet, confetti. Succede a Montichiari, 26mila abitanti a una trentina di chilometri da Brescia. I novelli sposi bis, Maria Menegoli e Giustino Bertagnoli, sabato in Comune, davanti all’assessore Renato Baratti, hanno ribadito il fatidico «Sì». Lei, fiera e minuscola nel suo cappotto con il collo di pelo, una mano a stringere il mazzolino di rose rosse, l’altra aggrappata al braccio del consorte, un omone in giacca e cravatta, viso buono e bastone.

Maria Menegoli e Giustino Bertagnoli, in Comune con le figlie
Maria Menegoli e Giustino Bertagnoli, in Comune con le figlie

I due si sposano nella chiesa di San Pietro a Montichiari il 2 dicembre 1995. Un errore però fa sì che il matrimonio non venga trascritto nei registri all’anagrafe. E per sistemare, occorre celebrare l’unione con rito civile. I Bertagnoli la programmano per il 1997. Ma una doppia tragedia mette a soqquadro la loro esistenza: nel giro di un anno e mezzo i due figli nati dalla coppia muoiono a 17 e 25 anni in due incidenti stradali distinti. Il progetto finisce nel dimenticatoio. Passano gli anni, la vita ricomincia a scorrere. I figli di Maria e Giustino a loro volta mettono su famiglia, la casa si riempie di nipoti e pronipoti. Finché i parenti consigliano agli ormai bisnonni (di un bimbo di 3 anni e una bimba di 5) di rispolverare i fiori d’arancio. «L’età avanza, a non risultare sposati si rischia, se uno dei due mancasse per l’altro ci sarebbero problemi». chiarisce Adelaide. Questo secondo matrimonio, insomma, s’ha da fare. Così s’è fatto. Ma non solo per ragioni pratiche. «È stata una festa per rinsaldare un’unione d’acciaio. Di quelle rare, ormai. Il segreto? Come dice papà, litigare con l’intenzione di fare pace».