Montichiari, armò il nipotino: zio condannato a 13 anni e 6 mesi

L'episodio risale al 2 aprile 2021. Di Sanzo è stato condannato per tentato omicidio e ritenuto mandante dell'azione del minore

Il tribunale di Brescia

Il tribunale di Brescia

Montichiari (Brescia), 13 settembre 2022 - Una condanna a 13 anni e sei mesi. E' la pena che dovrà scontare Antonio Di Sanzo, 28 anni, accusato di avere armato il nipote 12enne per punire il rivale in amore. Il  2 aprile 2021 a Montichiari, nell'agguato in località Chiarini, restò ferito il 31enne Manuel Poffa. La sentenza di primo grado è stata letta questa mattina in un'aula del Tribunale di Brescia dal giudice: Di Sanzo è stato condannato per tentato omicidio e ritenuto mandante dell'azione del minore. L'accusa aveva chiesto la condanna a 10 anni.

Tutto è accaduto a Montichiari, nel Bresciano, un anno e mezzo fa: un giovane, Manuel Poffa, - amico proprio di Antonio Di Sanzo - viene colpito alla schiena da un colpo da arma da fuoco. Come riportato da alcuni testimoni, a sparare a sarebbe stato un ragazzino di solo 12 anni, nipote dell'uomo condannato. Di Sanzo gli avrebbe fornito la pistola incaricandolo di compiere un agguato contro un suo amico per ragioni sentimentali. I carabinieri tramite la perquisizione delle abitazioni di zio e nipote hanno trovato 6 proiettili e la pistola calibro 22 utilizzata per sparare, il tutto sottoposto a sequestro. Al pm non è apparsa credibile la versione del minore, secondo cui il giovane avrebbe puntato l'arma contro la vittima al solo fine di intimidirlo e che gli avrebbe sparato per errore, nonostante il t12enne fosse privo di dimestichezza con l'uso delle armi e fosse sotto tensione.