Legionella nel Bresciano, avviata la bonifica nelle tre aziende sospettate dell'epidemia

Emesse le ordinanze per far eseguire entro 72 ore la sanificazione delle torri di raffreddamento

Analisi di laboratorio

Analisi di laboratorio

Brescia, 19 settembre 2018 - Lavori in corso per sanificare le torri di raffreddamento delle tre aziende da cui sarebbe partita l’ondata anomala di polmoniti e legionella nella bassa bresciana. La Cartiera del Chiese di Montichiari, le Acciaierie di Calvisano e la Gkn Wheels di Carpenedolo sono state raggiunte, già lunedì sera, dalle ordinanze firmate dai sindaci dei rispettivi comuni di appartenenza, con l’obbligo di bonificare le torri entro 72 ore per neutralizzare i rischi sanitari. Le ordinanze sono state redatte subito dopo che i risultati delle prime analisi di Ats Brescia avevano rilevato la presenza di legionella in 9 campioni sui 10 prelevati dalle tre aziende controllate. Secondo il direttore generale di Ats Brescia, Carmelo Scarcella, la situazione bresciana è un caso che «non ha evidenza nella letteratura scientifica internazionale, nuovo per dimensione e modalità di sviluppo».   Scarcella precisa che quella delle torri per ora è solo un’ipotesi di lavoro e che dunque non c’è la certezza che «siano responsabili dell’accaduto. E’ possibile che lo siano - ha chiarito - ma dobbiamo ancora analizzare i dati meteo che ci permettono di capire se le emissioni si sono mosse nel tempo nella direzione di quei comuni che sono stati particolarmente colpiti dagli episodi di polmonite». Non è escluso che anche altre torri di raffreddamento dei comuni limitrofi possano aver dato il loro contributo, tanto che Ats ha esteso i campionamenti a quelle conosciute (non esiste, infatti, un monitoraggio). Una serie di fattori concomitanti come le temperature elevate e un periodo di fermo impianti, potrebbe aver portato l’acqua dei serbatoi a ristagnare creando una situazione favorevole alla riproduzione dei batteri. La presenza di legionella batterio, da sola, però non sarebbe bastato a determinare un contagio di tali dimensioni. Anche nel Chiese, infatti, era presente la legionella, ma a impianti di irrigazione spenti, è improbabile che si sia potuto diffondere da lì. Una risposta arriverà dall’analisi dei venti. Tra le ipotesi, c’è anche che il contagio possa essere partita da una torre, e che da lì, sempre i venti, possano aver diffuso il batterio alle altre, accendendo più focolai.   Se le responsabili sono realmente le torri, resta da capire se si sia trattato di una fatalità o di una scarsa attività di automonitoraggio da parte delle aziende interessate. «Abbiamo chiesto al nostro personale di servizio di sicurezza negli ambienti di lavoro di verificare presso le aziende la presenza di procedure specifiche, la valutazione del rischio biologico e la presenza di autocontrolli che le aziende dovrebbero fare per verificare la presenza di legionella» ha concluso. Intanto prosegue il lavoro della magistratura, che sulla vicenda ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa. Nel fascicolo aperto presto potrebbero essere scritti i nomi dei primi indagati, individuabili tra i responsabili legali delle aziende con positività alla legionella. Per quanto riguarda i contagi, Ats prosegue con la raccolta ed analisi quotidiana delle rendicontazioni dei casi di polmonite, fornite dalle strutture ospedaliere pubbliche e private dei territori di Ats Brescia e Valpadana. A ieri, erano 43 le persone con positività alla legionella. Ai Pronto soccorso si sono registrati 22 nuovi accessi (5 in Valpadana) con 14 ricoveri (4 nel mantovano). In totale sono 198 i degenti.