L’addio straziante a Dennis e Irene E l’abbraccio di tanti alle famiglie

Sabbio Chiese e Prevalle unite nel dolore per i giovani morti nell’incidente stradale con altri tre amici

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Lutto cittadino a Sabbio Chiese e a Prevalle. E tante lacrime in un silenzio innaturale ad accogliere due bare bianche, che verso quelle chiese non avrebbero dovuto sfilare. Non così presto, non per accompagnare un ragazzo di 20 anni e una di 17, morti in una serata che avrebbe dovuto essere di divertimento. Ieri pomeriggio sono stati salutati Dennis Guerra e Irene Sala: due delle giovanissime vittime del terribile incidente avvenuto attorno alle 22.15 di sabato. Con loro Salah Natiq 22 anni, alla guida senza aver mai preso la patente, Imad Natiq, 20 anni e Imad El Harram, 20enne. Loro, perfettamente integrati, torneranno in patria, in Marocco, dove saranno sepolti secondo il rito islamico. Per aiutare le famiglie a riportarli a casa aperta una raccolta su Gofound che ha superato i 10mila euro. Il dolore unico: per italiani e per nuovi italiani, stretti alle famiglie delle vittime in un unico grande abbraccio che non ha voluto mettere alla gogna chi non aveva la patente e chi ha incautamente prestato l’auto senza sapere che l’amico non avrebbe potuto guidare. È stato il momento del dolore e del rispetto. Rispetto richiesto dal padre di Irene Sala, liceale. "Chiedo a tutti di non giudicare. Non ho mai sentito mia figlia accusare qualcuno. Vogliamoci bene", ha detto al termine papà Enrico, stretto a mamma Angioletta e all’adorata sorella di Irene, Martina. Vicino a loro tanti parenti e amici. Non solo in chiesa è stata ricordata Irene. Anche al liceo Olivieri di Brescia nella sua classe: la quarta IL. Il banco vuoto.

A "occuparlo", al posto di quella bellissima e dolce giovane dagli occhi cerulei saranno dei fiori bianchi, che i ragazzi vorrebbero tenere in classe fino alla fine di quest’anno scolastico. L’atmosfera respirata a Prevalle si è riflessa a Sabbio Chiese, dove la piccola chiesa non è stata in grado di contenere tutte le persone che avrebbero voluto portare l’ultimo saluto a Dennis, in chiesa con la bara coperta non solo da fiori ma anche dalla maglia usata per il motocross e dalla sciarpa del "suo Brescia", la squadra del cuore, che seguiva con amore, sempre pronto a "divertirsi" ma "con attenzione e rispetto". Anche a Sabbio Chiese nessuno ha espresso giudizi né detto parole contro chi non avrebbe potuto guidare e da almeno un anno veniva visto al volante delle auto degli amici. "Sono ragazzi – ha specificato un amico – questo è il momento del dolore e del pianto. Nessuno, oggi, deve permettersi di giudicare, anche perché chi ha sbagliato ha pagato con la vita, come gli altri ragazzi". Quando la bara di Dennis è uscita dalla chiesa gli ultras del Brescia gli hanno dedicato un coro.Milla Prandelli