La patria assediata soccorsa da chi ormai ha scelto l’Italia "Non li lasceremo soli"

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Raddoppiate le disponibilità di appartamenti privati in risposta alla richiesta della Caritas, incrementati gli aiuti raccolti nel magazzino di Folzano, punto di riferimento per gli scambi tra Brescia ed Ucraina, che ha dovuto incrementare gli orari di apertura (non più dalle 11 alle 12 ma dalle 9 alle 15). "Domani (oggi per chi legge, ndr) partirà un camion, mentre in questi giorni sono già partiti 6 furgoni con gli aiuti", spiega Ludmilla, una delle referenti del centro di Folzano. Gli aiuti partono, le persone arrivano. "L’Ucraina sta combattendo la Russia, non siamo noi ad aver cominciato questa guerra- ha spiegato padre Giuliano, cappellano della comunità ucraina a Brescia-. Stiamo facendo di tutto per aiutare i nostri militari e le famiglie che sono in Ucraina. Abbiamo tanti profughi che vogliono uscire, stiamo organizzando dei pullman, per le donne con i bambini che stanno ai confini". La rete dell’accoglienza, intanto, si è messa in movimento. Per ora, sarà agevolata la permanenza presso parenti. Come comunicato dal presidente della Provincia, Samuele Alghisi, per i primi 90 giorni i cittadini ucraini non hanno bisogno di visto per restare in Italia. Entro i 90 giorni, devono però depositare richiesta di asilo mentre chi li ospita deve fare una comunicazione entro 48 ore in Comune. I minori possono intanto essere iscritti a scuola, anche se non in possesso di un documento. F.P.