Il branco di ragazze contro la compagna di scuola

Atto di “ritorsione“ per un ragazzo A pagare in tribunale è l’unica maggiorenne coinvolta

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Lei, 17 anni, si mette con un ragazzo conteso, tra ragazze si scatena una faida con fazioni contrapposte. E in quattro – tre coetanee e una diciottenne – puniscono la presunta ‘ruba-fidanzati’ palpeggiandola in massa nelle parti intime in discoteca. Ora a distanza di quattro anni dall’aggressione la giustizia ha presentato il conto all’unica maggiorenne del gruppo, una compagna di classe della vittima, ieri al termine del processo in abbreviato condannata a 10 mesi e 20 giorni per violenza sessuale di gruppo. I giudici (presidente Roberto Spanò) hanno accolto l’ipotesi della tenuità del fatto prospettata dal pm Antonio Bassolino, che comunque aveva chiesto un anno e 4 mesi. Paola - nome di fantasia - oggi 22enne, ha raccontato di essere stata avvicinata dalle conoscenti una sera del 2017 al Molo Tre.

"Hanno iniziato a prendermi in giro e a fare battute pesanti, poi mi sono trovata le loro mani sul seno e una me le ha infilate nei pantaloni – ha detto la studentessa – Mi bullizzavano spesso, ero terrorizzata risuccedesse, così ha seguito il consiglio dei miei genitori di denunciare". A interrompere la scena fu un’amica di Paola, la quale per tutta risposta fu malmenata e derubata del cellulare. Il parapiglia si concluse fuori dal locale con l’arrivo del fidanzato conteso, insulti, sputi e intervento della Polizia.

"E’ stato uno scherzo di cattivo gusto, l’abbiamo palpeggiata senza fini sessuali, volevamo solo prenderla in giro, non siamo lesbiche – si è difesa l’imputata, le cui amiche sono state processate e messe alla prova dal Tribunale dei minori - Non ricordo di averle infilato la mano nei pantaloni. Le avevo chiesto scusa già la sera stessa e poi in una telefonata". Per il pm però i palpeggiamenti indesiderati ci sono stati. E i giudici hanno concordato.

Beatrice Raspa