Focolaio Covid al monastero di Capriolo, salvo l’asilo

Suore e operatori positivi, ma la struttura per bambini resta aperta perché ha ingressi separati

Luigi Vezzoli, primo cittadino del Comune di Capriolo

Luigi Vezzoli, primo cittadino del Comune di Capriolo

Capriolo (Brescia), 3 novembre 2020 - Focolaio di Covid-19 a Capriolo, all’interno della parte dedicata a residenza per suore anziane e malate del Monastero di Santa Maria degli Angeli, appartenente all’ordine della Suore Orsoline dell’Ordine Romano. Anche tre operatori che lavorano nella struttura risulterebbero positivi al Covid-19. Nessuno sarebbe grave e per nessuno è stato, al momento, necessario il ricovero. I tamponi sono stati eseguiti nei giorni scorsi, dopo che alcune anziane monache, che vivono separate dalle altre sorelle, hanno avuto dei malori e accusato sintomi compatibili con quelli causati dal virus. Dal monastero, che si torva sulla sommità del colle di Capriolo, non sono state rilasciate dichiarazioni e il riserbo è massimo. 

Nella stessa struttura, ma in locali completamente separati e distanti dall’ala residenziale, si trova anche una scuola dell’infanzia privata, gestita da una fondazione. Non è stata chiusa perché l’Ats di Brescia non lo ha ritenuto necessario, in quanto non vi sono mai stati contatti tra i piccoli alunni, gli insegnanti, gli operatori e i genitori con le suore ammalate. "Ieri ci siamo confrontati con Ats Brescia – spiega il sindaco di Capriolo Luigi Vezzoli – poiché quando siamo stati informati della presenza di tante persone ammalate sul territorio comunale, tutte in un unico luogo, abbiamo preferito capire cosa stesse accadendo ed eventuali rischi. Ats ha fatto una serie di sopralluoghi nel giorno di venerdì e ha assicurato che non ci sono stati né possono esserci contatti tra le sorelle e gli operatori malati e chi frequenta l’asilo. La scuola dell’infanzia è del tutto separata. In caso differente avrebbero deciso diversamente"

Alla scuola dell’infanzia sono iscritti circa 80 bimbi, attentamente sorvegliati e tenuti al sicuro. In paese a Capriolo pochi sanno cosa stia accadendo nella parte residenziale del monastero, che non ha mai avuto particolari contatti con la popolazione data l’età delle ospiti, che non escono e che in genere non si muovono dalle loro stanze. Qualcuno dei residenti della zona del borgo storico si è reso conto di quanto è accaduto. "Nei giorni scorsi abbiamo visto l’Ats – racconta una vicina – ma il monastero non è accessibile da tempo, salve per la parte destinata ad asilo. Non stanno facendo nemmeno le Sante Messe. Fino a qualche settimana fa saliva un frate. Da un po’ non lo fa nemmeno lui. Abbiamo saputo che le nostre care monache non sono gravi e questo ci rasserena". 

E aggiunge in conclusione: "Il nostro quartiere è molto legato a quello che noi chiamiamo il Castello. Tutti noi che viviamo qui siamo stati all’asilo e prima a scuola dalle suore e sono state tante le domeniche trascorse tra le mura dell’antica struttura. Ci auguriamo che non accada nulla di grave a nessuno, anche se una cosa è certa. Le suore ricoverate nella parte residenziale non escono all’aperto se non in spazi a loro riservati ormai da molti anni. Quindi difficile abbiamo incontrato qualche bimbo o qualche capriolese".