
Carlo Hanau presidente dell’associazione Cimadori per la ricerca su sindrome di down, autismo e danno cerebrale
Autismo dimenticato. Poche parole, grande rammarico quello espresso da numerose associazioni che si occupano di autismo e in generale di disabilità, a fronte del mancato inserimento delle terapie psicoeducative basate sull’analisi applicata del comportamento (Applied behavior analysis, in sigla Aba) nel nuovo Decreto Tariffe per la specialistica ambulatoriale compresa nei Livelli essenziali di assistenza. Il 14 novembre è stata approvata, infatti, in Conferenza Stato-Regioni l’intesa sul nuovo decreto del ministero della Salute, di concerto con il Mef, che modifica le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica ma licenzia un documento che, dopo i lunghissimi anni impiegati per l’elaborazione, "è nato senza tenere conto dei diritti dei bambini e delle persone con autismo", come riferiscono Angsa (Associazione nazionale genitori persone con autismo) con Fish, Fand, Anffas, Apri, Aiamc, Aarba. Il diritto agli interventi basati sull’Aba si poggia su linee guida, linee di indirizzo e sulla legge 134 del 2015, ma non trova applicazione. Un problema che, in Lombardia, riguarda almeno 24mila persone con disturbi dello spettro autistico, secondo i dati sugli assistiti delle Ats, relativi a 2022 e 2023.
Solo a Brescia, in un anno si è passati da 2.561 a 3.010 con 2498 assistiti tra i 0 e i 19 anni. Dati probabilmente sottostimati, soprattutto per la fascia di popolazione più adulta, poiché le diagnosi sono diventate più rapide e precise negli ultimi anni. "Abbiamo a più riprese espresso l’esigenza dell’inserimento dei trattamenti basati sull’Aba – commenta Carlo Hanau, presidente Apri odv ets – nel nomenclatore tariffario ma le nostre richieste non sono mai state prese in considerazione. Questo inserimento non è più procrastinabile, anche per la sentenza del Consiglio di Stato che ne ha stabilito la piena esigibilità a carico del Servizio sanitario nazionale. La Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale ha disatteso le indicazioni dei parlamentari che avevano approvato all’unanimità le mozioni concernenti iniziative per la diagnosi e la cura dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età".Federica Pacella