Dalla parte dell’Africa: "Un vaccino per tutti"

Ecco il progetto di Confindustria con Cgil, Cisl e Uil Brescia per concorrere alla diffusione dei sieri anti-Covid nel mondo

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Vaccini anti-Covid per i Paesi economicamente più fragili: parte da Brescia l’iniziativa che coinvolge aziende e lavoratori. Si chiama “Un vaccino per tutti” il progetto promosso da Confindustria Brescia con Cgil, Cisl e Uil Brescia per concorrere alla diffusione dei vaccini anti Covid 19 nel mondo. "Il nazionalismo dei vaccini è pericoloso – spiega Roberto Zini, vicepresidente di Confindustria con delega a relazioni industriali e welfare – prima o poi ci tonerà indietro sotto forma di varianti". L’iniziativa prevede che aziende, anche non associate a Confindustria, versino un contributo forfettario di 20 euro per ogni dipendente che presenti il green pass o incrementino il valore di un’ora di lavoro, ferie o permessi che i dipendenti vorranno donare. Tutti i contributi saranno convogliati su un conto (dall’1 settembre al 31 dicembre) che sarà poi destinato a una Onlus, ancora da individuare, per le vaccinazioni in Africa. "Brescia si pone, una volta di più, come capofila di un progetto che mira a diventare punto di riferimento per il sistema imprenditoriale nazionale", sottolinea Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia. La scelta dei lavoratori di esibire il green pass è su base volontaria. "È anche un modo per sapere chi è vaccinato in azienda – spiega Zini – per organizzare al meglio il lavoro e garantire la sicurezza dei lavoratori". Paolo Reboni, Cisl Brescia, sottolinea: "Questo è un sistema di solidarietà, ma anche di autotutela". Per Francesco Bertoli, Cgil Brescia, "abbiamo anche intenzione di chiedere alla Prefettura cosa succederà a settembre, con la fine degli hub". Mario Bailo, Uil Brescia: "È anche un incentivo a vaccinarsi, unica via d’uscita per tornare alla normalità". F.P.