Covid, è la riapertura delle scuole che fa paura

Nel fine settimana agli Spedali Civili si contavano 135 pazienti ricoverati

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È in lieve risalita il numero di ricoveri di pazienti positivi Covid: nel fine settimana, agli Spedali Civili si contavano 135 pazienti ricoverati, di cui 3 in terapia intensiva. "L’inaspettata epidemia estiva non è tanto preoccupante in sé in questo momento, ma se arriviamo così all’autunno, quando riapriranno le scuole e si riprenderà a circolare con i mezzi pubblici, avremo un impatto più preoccupante per la frequenza di ricoveri", commenta Claudio Sileo, direttore generale Ats Brescia (foto).

Da un lato, serve mantenere le misure precauzionali. "Sebbene non ci sia l’obbligo di mascherina, è sempre meglio tenerla con sé e usarla dove il distanziamento sia difficile o dove ci sono situazioni di particolare rischio. Il virus circola molto e quindi è molto facile contagiarsi, anche perché ha un livello di contagiosità altissimo". E poi ci sono i vaccini: la quarta dose si può fare anche in farmacia e nei centri vaccinali, anche senza prenotazione.

I ricoveri riguardano per lo più over 70 o 80, con situazioni cliniche di fragilità per altre patologie; sono rari i casi di ricoveri puri di polmonite da Covid. Secondo una ricerca bresciana, condotta da Arnaldo Caruso (foto), presidente della Società italiana di virologia, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili, le ‘figlie’ della variante Omicron, da BA.2 in poi, hanno sviluppato una mutazione fortunata per l’uomo. Il virus è così diventato “più buono”, grazie alla forte pressione dell’immunità prodotta dai vaccini e dalla guarigione. "Sono praticamente incapaci di infettare gli endoteli ( vasi sanguigni e linfatici, ndr.), e quindi di causare le disfunzioni ritenute alla base di sintomi gravi a livello polmonare", sottolinea Caruso. F.P.