Minori in difficoltà, aumentano le comunità ma le Procure tagliano i controlli

A Brescia 4 ispezioni su 177 centri, Milano non ha comunicato il dato. Tempi lunghi di permanenza

Baby gang

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Brescia, 2 ottobre 2022 -  Aumentano le comunità per minori in Lombardia, ma il Covid riduce i controlli da parte delle Procure. È quanto emerge dal nuovo report ‘La tutela dei minorenni in comunità’, elaborato dall’Autorità garante per l’Infanzia e l’adolescenza sulla base dei dati delle procure della Repubblica presso i tribunali per i minorenni. Per quanto riguarda la Procura di Milano, nel 2020 erano 564 le comunità (escluse quelle per Msna e per minorenni sottoposti a procedimento penale), in aumento rispetto alle 541 del 2018 e alle 563 nel 2019. La presenza media di minori per comunità è tra le più basse in Italia: 5,4 nel 2020, 5,6 nel 2019, 5,7 nel 2018. Stesso dicasi per Brescia, dove le comunità nel 2020 erano 117, in aumento rispetto alle 108 del 2018 e alle 115 del 2019 con una presenza media di 5,4 (6 nel 2018 e nel 2019). Il distretto di Milano resta comunque quello con il maggior numero di minori in comunità, il 13,4% dei 23.122 a livello nazionale; Brescia ha il 2,7% (era il 3,2% del 2019). I dati vanno letti alla luce della demografia: nelle 6 procure con più minorenni in comunità (tra cui Milano) vive circa la metà dei 9,3 milioni di minorenni italiani. Covid non sembra, invece, aver segnato aumenti di minori arrivati in comunità per disposizione dell’autorità giudiziaria, d’urgenza o con il consenso dei genitori.

Si rileva , però, una forte disparità tra territori. "A un numero maggiore di minorenni allontanati dal nucleo familiare d’origine – rileva la Garante – non corrisponde necessariamente una condizione di maggior disagio del territorio, poiché l’attivazione degli interventi di protezione potrebbe essere riconducibile a una più attenta e diffusa attività di monitoraggio e prevenzione ad opera dei servizi". Disomogenei anche i numeri di ispezioni da parte delle Procure: quella di Brescia ne ha fatte 4 su 117 comunità, lontane dalle 704 della Procura di Bologna su 352 comunità. La Procura di Milano non ha invece comunicato il dato. Parziali le informazioni fornite sia da Milano che da Brescia anche per quanto riguarda il tempo di permanenza nelle comunità (dovrebbe essere di 2 anni, ma in Italia il 26% resta ben oltre quest’arco temporale) o la presenza di maggiorenni. Nonostante l’Onu stessa abbia chiesto all’Italia di istituire un registro nazionale omogeno, ci si scontra ancora con la carente digitalizzazione della giustizia minorile.