Brescia, addio alla piccola Eva: morta annegata in piscina dai nonni

La piccina di soli due anni era con numerosi familiari quando è avvenuta la tragedia. È morta all’ospedale di Brescia, a dare l’allarme era stato un parente

La villa di Lonato del Garda

La villa di Lonato del Garda

Lonato del Garda (Brescia), 17 maggio 2022 - Avrebbe compiuto due anni il 20 maggio, venerdì prossimo. Invece Eva non c’è più. Al suo compleanno non ci è arrivata. E’ morta domenica scorsa in un letto della Rianimazione pediatrica dell’ospedale Civile di Brescia. Annegata nella piscina della casa dei nonni. Un dramma di proporzioni indicibili si è abbattuto nelle scorse ore su una famiglia di Lonato. Una bimba appunto di nemmeno due anni - Eva Rambotti, ultima di tre figli, i suoi fratelli hanno 9 e 13 anni - venerdì sera è sfuggita al controllo dei parenti durante una cena in compagnia ed è finita in acqua.

L’immersione le è stata fatale. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Desenzano la bambina, l’altra sera, si trovava nella villa del nonno e della nonna, in località san Tommaso, insieme a numerosi altri familiari, zii e zie con figli, che si erano ritrovati tutti insieme per mangiare una pizza. Eva trotterellava in giardino e giocava con i cuginetti e altri amici nello spazio esterno mentre gli adulti entravano e uscivano da casa. La madre sembra fosse uscita un attimo proprio per andare a comprare le pizze - aspetti, questi, al vaglio degli inquirenti - mentre il padre non era ancora rientrato dal lavoro.

E’ bastato un attimo perché su una serata d’anticipo d’estate si abbattesse la tragedia con un carico da novanta di brutale crudeltà. La piccola, non si sa come, è scivolata in piscina. Il primo ad accorgersene è stato uno zio, che vive proprio accanto all’abitazione in cui si è consumato il dramma. Il parente affacciandosi da un balcone ha notato nella vasca galleggiare qualcosa che gli sono parsi abiti e scarpe da bambino. Guardando meglio si è accorto che si trattava della nipote. L’incredulità ha lasciato posto alla prontezza di riflessi. L’uomo si è precipitato nel giardino a fianco, ha recuperato la piccola, cianotica ed esanime, e ha subito messo in pratica manovre salvavita, di cui era a conoscenza.

Nel frattempo sul posto sono arrivati i sanitari. Eva è stata condotta in condizioni gravissime al Civile di Brescia. Per ore si è sperato che uscisse dalla Terapia intensiva e nella tarda serata di venerdì era girata voce che fosse in lieve miglioramento. Invece la speranza si è interrotta domenica mattina, quando il suo cuore ha smesso di battere. "Siamo sotto shock", dice il sindaco di Lonato, Roberto Tardani. Sul caso la Procura ha aperto un’inchiesta - senza indagati - di cui è titolare il pm Paolo Savio. Non è stata disposta l’autopsia. Dal canto suo la famiglia, piegata dal dolore, ha deciso di volgere la disperazione in generosità: gli organi di Eva, se sarà possibile, saranno espiantati per vivere in altri bimbi.