Caccia, nuova battuta d’arresto. Il Tar accoglie il ricorso della Lac

Braccio di ferro a colpi di carte bollate. Doppiette “zittite” almeno fino a fine mese, ma non è finita

Cacciatore in azione (foto archivio)

Cacciatore in azione (foto archivio)

Brescia, 28 settembre 2022 -  Sospesa la caccia al tordo bottaccio fino all’1 ottobre: una nuova battuta d’arresto, a colpi di carte bollate, per la caccia in Lombardia. Con il decreto cautelare del 26 settembre, la sezione IV del Tar della Lombardia ha accolto l’istanza formulata dalla Lac-Lega per l’abolizione della caccia per ottenere il pieno rispetto della precedente ordinanza del 9 settembre, con cui lo stesso Tar aveva disposto la sospensione dei prelievi fino al 30 settembre per le specie acquatiche. Secondo quanto spiegato dalla Lac, "su pressante richiesta delle associazioni venatorie, a pochi giorni dalle elezioni politiche, con una seduta urgente di giunta di giovedì scorso, la Regione Lombardia in aperto contrasto con l’ordinanza del Tar, aveva infatti disposto la riapertura della caccia". In effetti, la delibera della Regione del 22 settembre aveva autorizzato il prelievo del tordo bottaccio dal 24 al 29 settembre solo da appostamento fisso. I giudici hanno invece nuovamente sospeso per tutto il mese di settembre la caccia al tordo in tutta la Regione, con effetto immediato, "in ragione del danno grave e irreparabile quale rappresentato dallo stesso Ispra in termini di necessità di tutelare lo sviluppo biologico delle specie non cacciabili, unitamente al limitato sacrificio – anche alla luce del principio di proporzionalità – che viene imposto ai cacciatori". La Lac sta valutando anche gli aspetti penali della vicenda, per "palese violazione di un’ordine dell’autorità da parte di assessori e dirigenti". Secondo Federcaccia Lombardia, invece, servirebbe un intervento serio su Ispra, che, dicono "ormai suona come acronimo di Istituto superiore prescrizioni rigorosamente atecniche, perché secondo i Key Concept 2021, il bottaccio sarebbe tranquillamente cacciabile dall’1 settembre".

Le prescrizioni , secondo i cacciatori, sarebbero infatti motivate con "disturbo delle altre specie e con la possibilità di confusione con specie non cacciabili". Per questo, ci sarebbe un errore a monte nella motivazione della sospensione da parte del TAR, basata sul parere Ispra (secondo cui ci sarebbe la necessità di tutelare lo sviluppo biologico di questa specie). Altro appunto di Federcaccia riguarda l’errore presente nel ricorso presentato dalla Lac, che ha "confuso il bottaccio con il tordo sassello", refuso che il Tar non ha, però, considerato. "Verrebbe da pensare che non sia stata prestata la minima attenzione al provvedimento impugnato, ma solo al ricorso, prendendo per buoni anche gli strafalcioni palesi". Il 20 ottobre il provvedimento sarà discusso in udienza.