
di Federica Pacella
Capienze dei bus sopra il 50% per il rientro a scuola a settembre, ma non è escluso che possano restare gli ingressi scaglionati. Nei prossimi giorni è attesa l’indicazione ufficiale sulla capienza, oggi fissata al 50% per favorire il distanziamento anti-Covid.
"Credo che ci sarà il superamento, lo si vedrà a giorni – spiega Claudio Bragaglio, presidente Agenzia Tpl Brescia – si potrebbe arrivare all’80%". Rispetto alla capienza del 100%, anche il tetto dell’80% richiederà una rimodulazione dei trasporti: per questo non è escluso che si possa mantenere l’ingresso scaglionato. La definizione del piano del trasporto scolastico sarà il banco di prova del nuovo direttore dell’Agenzia, Massimo Lazzarini, che sostituisce lo storico direttore Alberto Croce.
"La sfida – ha sottolineato nella sua prima uscita – sarà di dare continuità all’attività svolta dall’Agenzia, facendo diventare il Tpl tra quelli di maggiore qualità in Lombardia". Altra sfida sarà la gara per individuare il gestore unico del Tpl sull’intero bacino provinciale, già rimandata diverse volte nel corso degli ultimi anni. La Regione ha indicato che sia espletata entro due anni dalla fine dell’emergenza, per cui il 2023 è la data papabile. "Il 2022 sarà un anno cruciale – spiega Bragaglio - per capire qual è il livello economico-finanziario su cui si potrà basare la gara. Un 40% delle risorse, infatti, arriva dalla bigliettazione, ma nessuno può stabilire dopo il Covid come e quanto si riprenderà il contatto con l’utenza". Altra incognita è il destino delle stesse Agenzie. Per Bragaglio, se passasse la proposta di regionalizzarle per poi darne la delega alle Province, privandosi del supporto dei Comuni capoluogo (quello di Brescia contribuisce all’Agenzia per 8,5 milioni), si dovrebbe ripartire da zero.
"Siamo ad un bivio", ha detto Bragaglio nella conferenza provinciale del Tpl, l’ultima per l’attuale Cda, che dovrà essere rinnovato in tempi brevi, proprio per poter lavorare sul piano scuola. Sul fronte delle risorse, la nuova ripartizione regionale prevede un incremento di risorse per Brescia, dai 55,8 milioni del 2020 ai 57,7 del 2025. "Quei 2,5 milioni in più saranno utilizzati per il potenziamento del programma di bacino– sottolinea Croce – spero che alla Provincia non salti in mente di azzerare il suo contributo, altrimenti non si riesce a fare nulla".