Brescia terra di conquista per mafia e ’ndrangheta

L’allarme del procuratore Rispoli: "Il territorio è ricco e le cosche si radicalizzano". Negli ultimi dodici mesi sono state aperte 14 indagini a carico dei clan criminali

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La giustizia si affaccia al 2022 con "un’occasione storica", ovvero l’assegnazione ingenti risorse per il personale e l’edilizia. Grande spazio al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resistenza) ieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario, che come ha spiegato il presidente della Corte Claudio Castelli porterà una ventata di novità. A partire da un ampliamento del palagiustizia – il progetto è già stato approvato e il Ministero si è detto pronto a mettere 7 milioni – e l’avviamento per il settore inquirente dell’Ufficio per il processo. Introdotto nel 2012 ma mai debuttato per mancanza di personale, ora pare diverrà realtà con l’assunzione di oltre cinquemila funzionari. Nel distretto sono destinati 248 addetti all’assistenza della giurisdizione, 155 solo a Brescia. Quanto al funzionamento della macchina giustizia, l’andamento è "ampiamente soddisfacente", a dispetto delle solite criticità. Dopo la sospensione da lockdown, si è registrato un "fisiologico" aumento delle sopravvenienze cui si è fatto fronte con "un’ottima produttività in tutti i settori". Nei 4 tribunali di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, per esempio, i nuovi procedimenti sono aumentati da 46.874 a 49.702, quelli esauriti da 45.737 a 52.576, con una diminuzione degli arretrati del 6,27%.

Nel settore penale, alle prese con una "crisi sistemica" - calano i reati, ma non i processi - le procure a fronte di 47.261 nuove inchieste, di cui 41.634 a carico di noti, hanno ridotto le pendenze del 3,2%. A Brescia su 21.014 fascicoli, 20.200 sono stati definiti. E la definizione per oltre la metà dei casi è entro sei mesi. In sei mesi termina anche il 76% dei processi dal gup, e il 27,9% dei dibattimenti. I problemi principali permangono con le citazioni dirette, per i reati minori, che registrano un numero di fissazioni eccedente la capacità di definizione per cronica scopertura di personale. Ne consegue che a Brescia e Bergamo ci sono cause fissate al 20242025. "È inaccettabile l’eccessivo numero e quantità di reati perseguibili, in particolare di minore gravità". Le riforme di cui si parla tanto "non sono risolutive", in buona sostanza servirebbero più depenalizzazioni. È toccato invece al pg Guido Rispoli tratteggiare i fenomeni criminali che più interessano il distretto. La criminalità organizzata perlopiù ‘ndranghetista: "attratta dalla ricchezza del territorio, tende sempre più a radicarsi e a specializzarsi nei reati tributari, si lega con l’evasione fiscale in forma organizzata che ne è un perfetto volano". Non è un caso che si lavori su 14 indagini per associazione di stampo mafioso e 29 fascicoli siano per reati aggravati dal metodo. Il fronte è così impegnativo che la Dia da sezione è stata promossa a centro operativo, con potenziamento di organico. E ancora, impegna il terrorismo, ora anche nella recente accezione “autoctona“ ad opera dei no-vax estrenisti (non mancano indagini sull’eversione di destra e sulle nostalgie fasciste), i codice rossi, "un’autentica emergenza da affrontare con il massimo rigore".

La procura di Brescia negli ultimi 12 mesi ne ha gestiti 1057 – 572 per i maltrattamenti domestici, 430 stalking - con un aumento del 10%. Un tema la cui complessità è resa però dall’elevata incidenza di archiviazioni (689). E poi i reati ambientali, "priorità assoluta". Calano, invece, al limite della scomparsa, i reati contro la pubblica amminitrazione come concussioni e corruzioni ("bisogna interrogarsi su cosa fare per consentirne la riemersione") eccetto quelli dei furbetti dei redditi di cittadinanza, in crescita. E ancora, diminuiscono gli omicidi stradali. A tal proposito Rispoli ha ricordato l’incidente nautico di Greta e Umberto, falciati sul garda dal Riva di due turisti tedeschi attualmente a processo. L’omicidio nautico patisce un "disallineamento" con le norme più rigorose degli omicidi in strada. "Un intervento di adeguamento del legislatore è del tutto auspicabile"

Beatrice Raspa