Blitz dei Nas anche nel Bresciano: chiusi tre hub, tamponi irregolari

Maxi-operazione ad opera dei carabinieri: al setaccio farmacie e centri di analisi dove si eseguono i test antigenici

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di Beatrice Raspa

Dei ventuno chiusi in Italia, tre erano in provincia di Brescia. Operavano privi di autorizzazioni, oppure – anche peggio – a somministrare i tamponi era chi non era titolato a farlo, e che ora, dunque, rischia una denuncia in procura per esercizio abusivo della professione, oppure senza avere il green pass obbligatorio. Questo il bilancio di una vasta operazione in corso a livello nazionale ad opera dei carabinieri del Nas. I militari esperti nella tutela della salute, in collaborazione con il Ministero di competenza, da un mese a questa parte stanno scandagliando farmacie e centri di analisi nei quali si eseguono i test antigenici. L’obiettivo era quello di fare luce sui risultati sfalsati, nonché di contrastare gli escamotage utilizzati dai novax per procacciarsi la certificazione verde, tra cui il trucchetto dell’abbinare i propri documenti al tampone risultato positivo di terzi. Ebbene, dei 1.360 punti sottoposti a verifica nelle province Brescia, Reggio Calabria, Campobasso, Cagliari, Parma, Palermo, Taranto, Roma, Udine e Salerno, in 170 sono state riscontrate anomalie. Ventuno centri sono stati sospesi, e tra questi ben tre nel Bresciano: a Salò, Gavardo e Montichiari, tutti gestiti da associazioni di volontariato. In un caso – ed è la situazione più delicata – chi eseguiva i tamponi non era né autorizzato, né abilitato a farlo, e l’operatore in questione rischia di finire nel registro degli indagati. Negli altri casi, invece, i centri erano stati avviati senza richiesta di autorizzazione ad Ats, e i tracciamenti dei risultati apparivano fuori protocollo e non affidabili. Nel complesso i Nas hanno finora contestato 282 violazioni per i motivi più vari. Uso di tamponi e reagenti non a norma, che potevano dare esiti errati, mancata identificazione e registrazione corretta delle persone sottoposte a test, irregolarità nella comunicazione degli esiti sulla piattaforma. Sequestrati 677 kit e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività senza green pass o abilitazione.