Brescia, bimbo morto in piscina: l’autopsia dirà la verità

Solo l’esame medico-legale potrà chiarire il motivo della tragica fine di Ansh avvenuta domenica pomeriggio nell’impianto comunale Lamarmora

Purtroppo i soccorsi non sono serviti

Purtroppo i soccorsi non sono serviti

Brescia, 21 luglio 2020 - Sarà l’autopsia la chiave di volta della tragica fine di Ansh Sharma, il bimbo di sette anni deceduto domenica pomeriggio per un improvviso malore nella piscina comunale Lamarmora in città. Il pm Gianluca Grippo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e attende l’esito dell’esame autoptico – fissato per domani – per verificare la presenza di acqua nei polmoni del piccolo di origine indiana. Un dettaglio indicativo in tal caso di una morte per annegamento, determinante nell’accertamento di eventuali responsabilità nell’impedire il compimento del dramma. Il bimbo l’altro ieri era con la mamma, il papà e il fratello maggiore al lido estivo di via Rodi.

Stando a quanto ricostruito da testimoni e dai bagnini dell’impianto gestito dalla società Europa sporting club, Ansh intorno alle 16 si era calato da solo nella vasca olimpionica esterna, mentre i familiari prendevano il sole negli spazi attorno alle vasche. Pare che il bimbo sapesse nuotare. Era appeso lungo il bordo accanto alla scaletta, lungo il lato della piscina da 50 metri dove l’acqua è più bassa - ma è comunque profonda un metro e venti - quando di colpo è stato visto afflosciarsi in preda a un malore e finire con la testa in immersione.

La scena non è sfuggita agli addetti in servizio, che si sono tempestivamente precipitati in vasca e con alcuni avventori - una quarantina i bagnanti presenti nella piscina degli adulti - lo hanno recuperato e steso sul bordo, esanime. Massaggi cardiaci, respirazioni bocca a bocca, interventi con il defibrillatore: per una mezz’ora buona sono state praticate una serie di frenetiche manovre di salvataggio, operate anche dai due medici di stanza nell’impianto di via Rodi e poi ripetute dai soccorritori dell’ambulanza. Nulla da fare: Ansh è stato trasferito al Civile ma non si è più ripreso. Al lido Lamarmora sono arrivate le Volanti con il magistrato di turno e la Scientifica. Sono stati subito ascoltati testimoni e i cinque bagnini in servizio, sottoposti agli accertamenti per escludere l’assunzione di alcol e droghe.

Sequestrati anche i loro cellulari. Sentiti sommariamente anche i genitori, che faticano a parlare italiano ma hanno garantito che il loro piccolo stesse bene – domenica girava voce di una crisi epilettica - e dovranno essere risentiti con un interprete. Altri interrogatori sono proseguiti ieri in questura. Le piscine esterne non sono videosorvegliate quindi chi indaga dovrà mettere a confronto più versioni. Determinante, come si diceva, per l’accertamento di possibili responsabilità omissive, sarà l’esito dell’autopsia.