Agricoltura meno intensiva: occorre una svolta

Non c’è solo il forte divario in termini di sostenibilità ambientale e capitale umano tra la Lombardia e gli altri motori europei. Anche sul fronte dell’agricoltura si registra un forte gap tra ciò che l’Europa dice di fare e ciò che stiamo facendo. "L’Europa indica la strada verso un’agricoltura meno intensiva e meno agganciata alla zootecnia – sottolinea Carmine Trecroci di UniBs, sintetizzando il research brief realizzato dal gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Milano nell’ambito del progetto Integra –. Il modello di oggi, con l’impronta idrica e carbonica attuale, è incompatibile con l’azzeramento delle emissioni nocive in aria e suolo. Questa sfida è importante quanto la transizione energetica: va affrontata con un colpo di reni". Il gruppo di lavoro che comprende UniBs, Statale di Milano e Bicocca ha anche elaborato un’analisi per valutare la capacità dei territori (Province e Comuni) di declinare sul territorio la Strategia regionale di sviluppo sostenibile, già approvata e aggiornata dal Pirellone. "Le province – ha illustrato Michela Pezzagno, di Unibs e direttrice del Cra2030 – faticano ad avere una visione strategica, che va in conflitto con la necessità di dare risposte burocratiche a richieste contingenti a cui devono rispondere in tempi ragionevoli". F.P.