Sfregiò con l'acido l'ex fidanzato: "Fatemi riscattare come madre"

"Amo moltissimo mio marito ma per il bene dei nostri piccoli e della nostra famiglia sono pronta a vivere separata da lui" di MILLA PRANDELLI

William Pezzullo mostra le sue cicatrici alla madre

William Pezzullo mostra le sue cicatrici alla madre

Brescia, 12 febbraio 2016 - Elena Perotti non ce la fa più. Ha bisogno di sfogarsi e di dire la sua. Ha deciso di farlo tramite una lettera arrivata alla redazione de Il Giorno, che ha seguito la vicenda sin dall’inizio. Nel testo, la giovane madre a cui sono stati tolti il primogenito e la bimba nata lo scorso 24 gennaio si dice dispiaciuta per ciò che ha causato a William Pezzullo, l’uomo che quattro anni fa ha sfregiato con la complicità di un amico più grande di lei. «Rimpiango amaramente quello che ho fatto in passato. Ho trasformato quello che per me era un amore grandissimo in qualcosa di sbagliato. Mi spiace molto - ci scrive Elena - Una cosa però la so e posso garantirvela. Non sono più la stessa donna. Ora sono una madre. Quello che conta per me sono i miei figli. Vorrei tanto potermi riscattare anche se so che i risultati delle mie azioni sono indelebili». Elena Perotti da quando a novembre gli è stato tolto provvisoriamente il figlio che lei ha sempre dichiarato essere di William Pezzullo è cambiata. Si dice più matura e posata, ma anche molto più triste. A pesare ulteriormente su questa vicenda la decisione di torglierle provvisoriamente anche la piccola venuta alla luce alla Clinica Poliambulanza di Brescia. «Elena è devastata - dice l’avvocato Cristina Tramacere - ha voluto scrivere alcune righe per fare sapere che si è resa conto di quello che ha fatto ma che vorrebbe potere ricominciare a vivere. Le perizie effettuate hanno sempre dimostrato che Elena è una buona madre. Le sue capacità genitoriali non sono mai state discusse». La giovane ha scritto di volere tornare sui propri passi e di volere trovare ospitalità in una struttura protetta coi due figli, di modo da seguire il percorso terapeutico iniziato ma mai finito. «In questi giorni dolorosi ho compreso di dovere terminare il mio percorso terapeutico e di recupero - si legge nella sua missiva -. Ho anche capito che potrò farlo solo in una struttura idonea, dove desidero andare e dove desidero vivere accanto ai miei bambini. Loro sono la mia priorità. Amo moltissimo mio marito ma per il bene dei nostri piccoli e della nostra famiglia sono pronta a vivere separata da lui». Nei giorni scorsi I il Tribunale per i minorenni di Brescia ha disposto che Elena Perotti possa incontrare la bimba più piccola tre volte la settimana, di modo da portarle il latte materno che ogni giorno si toglie e conserva per svezzarla. Restano due gli incontri con il primogenito. Entrambi i bimbi sono ospiti della Franciacorta. Si trovano uno in casa famiglia e l’altra in un istituto gestito da religiose.