FEDERICA PACELLA
Cronaca

Accendere il camino? Un’app aiuta l’ambiente

Migliore gestione delle combustioni: è disponibile BBClean. Lo studio dell’università Cattolica andrà in soccorso dei Comuni montani

di Federica Pacella

Dall’app che segnala quando è meglio accendere il fuoco per evitare di respirare troppe polveri sottili al teleriscaldamento in Comuni montani, alimentato da piccole centrali a biomassa. Sono alcune delle soluzioni pratiche emerse dal progetto BB-Clean, un Interreg Alpine Space, finanziato dall’Unione Europea, che ha come capofila l’Università Cattolica di Brescia, con un vasto partenariato internazionale. Punto di partenza è la constatazione che bruciare legna per riscaldare la casa, pratica diffusa in tutto l’arco Alino, è un problema europeo, perché incrementa l’inquinamento atmosferico.

"Le combustioni di biomasse- spiega Giacomo Gerosa, direttore del laboratorio di Ecofisiologia e fisica ambientale della Cattolica a Brescia, nonché coordinatore scientifico del progetto - immettono in atmosfera tantissimo Pm, da 150 a 3.800 volte quelle di una caldaietta a metano a seconda del tipo di stufa impiegata. L’inquinamento si fa più intenso nelle zone alpine poiché l’orografia della Alpi e il freddo favoriscono il ristagno a fondo valle e l’aria diventa più inquinata".

Nel Bresciano, si calcola che che il 30% delle polveri sottili nascano proprio dalla combustione di biomasse, tanto che la stessa Regione già vieta di bruciare legna al di sotto dei 300 metri di altitudine tutto l’anno. Si tratta di un divieto, tuttavia, difficile da far rispettare tramite controlli e sanzioni. Nel report che sarà inviato a marzo alla Commissione Europea, i ricercatori indicheranno le soluzioni per conciliare la combustione della legna con le esigenze ambientali, in base a rilevazioni e simulazioni fatte tra la Valle del Chiese e la Val Camonica.

"Incentivare l’uso di stufe di nuova generazione permetterebbe di migliorare molto la qualità dell’aria – spiega Geroa – inoltre, sarebbe utile promuovere il teleriscaldamento, con piccole centrali a biomassa da cui ricavare il calore da distribuire tra le case". Se le pubbliche amministrazioni volessero applicare queste proposte, nel giro di 5-10 anni si potrebbero avere risultati significativi. Tuttavia, un 20-40% di emissioni potrebbero essere ridotte sin da subito applicando buone pratiche, come la pulizia delle canne fumarie (incentivabile dalla normativa). Uno strumento gratuito ma molto efficiente a disposizione dei privati è, inoltre, l’app BB-Clean, scaricabile gratuitamente. "Funziona come un semaforo – spiega Gerosa – e suggerisce le condizioni ottimali in cui accedere il fuoco".